NAPOLI – Il tempo è un galantuomo e lenisce le ferite: undici mesi a contar le stelle e a ripensare al «triplete» , all’Italia, a quella dimensione Internazionale strappatagli dalle mani. Ad un acchiappasogni, ma si può? Agosto 2012, luglio 2013: è scivolata via una stagione e stavolta la porta s’è spalancata di nuovo dinnanzi, perché Napoli può essere una rivincita, la riemersione dopo la delusione della retrocessione con il Qpr e quelle emozioni della Confederations Cup: chiama Napoli, chiama Benitez e volete forse voi che Julio Cesar Soares Espindola, l’arzillo «vecchietto» di trentaquattro anni con una bacheca colma così (anche) di rimpianti ci abbia pensato più di tanto? «Ma certo» . E via al valzer dei portieri, allora, su una giostra attivatasi all’improvviso, con la certezza della stima manifestata dalla Roma a Morgan De Sanctis, trentasei anni e gli ultimi quattro d’azzurro vestito: nulla è per sempre, diamine, e pure questa è andata…
CLOSED – In sintesi e depurando il fatto da qualsiasi opinione: il Napoli, avuta percezione del pressing ormai asfissiante della Roma su De Sanctis, si è mosso di slancio, ha afferrato i guantoni ed ha chiamato il Qpr per avere delucidazioni su Julio Cesar, chiaramente interessato alla proposta arrivatagli da una società nella quale c’è pure un allenatore con il quale ha avuto modo di lavorare (e vincere): in principio, richieste forti (quattro milioni di sterline) ma poi, capito che sarebbe stato complicato affrontare una stagione di Championship – che non è certo la Premier – con un uomo affranto, demotivato, avvolto nella malinconia e con il tarlo di poter rivedere la Champions League con il Napoli, i desideri sono stati ridimensionati. Si procede con il prestito oneroso, cinquecentomila euro, ed al calciatore andranno circa due milioni di euro: il Napoli cambia, praticamente sta per uscire rivoluzionato dal mercato, e ridisegna la propria struttura sin dal numero uno.
ADDIO – Morgan De Sanctis può preparare la valigia e ripartire dalla Roma, che lo ha inseguito a lungo, che lo avrebbe voluto già in passato, che non ha mai desistito e poi ha portato l’affondo in questi giorni, quando ha chiesto certezze a se stessa in un ruolo delicato, finito sotto la lente d’ingrandimento – nella stagione ormai alle spalle – con una serie di avvicendamenti pregiudizievoli per il buon esito dell’annata. De Sanctis è stata la prima scelta di Walter Sabatini ed è stato però lasciato nel’ombra di una strategia che prevedeva l’assalto finale proprio ieri sera ma anche andava coordinato con le soffiate provenienti dall’estero: il Napoli ha avuto l’ok dal Queens Park Rangers, s’è garantita le prestazioni di Julio Cesar, ed ora deve solo concedere il nullaosta al suo ormai ex numero uno, che va in giallorosso (pure lui) per cinquecentomila euro.
ECCO RAFAEL – E quindi, finisce zero a zero: il Napoli non ci rimette in euro nello scambio (certo deve riconoscere un ingaggio al brasiliano assai più elevato di quello che veniva assicurato a De Sanctis) però avvia la rifondazione a tutto campo e in prospettiva e permette a Rafael (23), in arrivo dal Sud America, di crescere alle spalle di quel connazionale ch’è stato anche l’idolo del portiere del Santos, ormai acquistato (5,5 al club, quinquennale al calciatore). Porte chiuse, a questo punto…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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