Ogni momento è buono: ma forse (forse) questo è il giorno di Michu, alla faccia del week-end, delle abitudini del calcio di sistemarsi sul bagnasciuga e godersela un po’. Il mercato è un inganno a cielo aperto, lascia trapelare (talvolta) indizi tendenziosi (e pure falsi): ma le voci si accavallano, gli spifferi si avvertono e poi siamo quasi alle “prove”. La prima, basterebbe da sé, arriva via etere e la diffonde Vincenzo Morabito, ch’è agente Fifa: «Sono stato incaricato dall’Olimpiakos per l’acquisto dell’attaccante spagnolo ma una volta chiamato lo Swansea mi sono sentito rispondere che l’hanno già venduto al Napoli» . La seconda è nella libera interpretazione concessa ad un viaggio lampo di Antonio Sanz, procuratore dello spagnolo, annunciato a Capodichino.
CI SIAMO? Il mercato secondo Agatha Christie è un giallo in piena regola, ma stavolta la fumata azzurra è nell’aria e Miguel Perez Cuesta (28), che sinteticamente viene chiamato Michu, rappresenta una solida certezza, il primo colpo estivo da sferrare – dopo Koulibaly e Andujar – ma pure l’acquisto mirato per fronteggiare le inevitabili difficoltà iniziali che vivrà Higuain per i preliminari di Champions League: la finale è in programma domani, le vacanze cominceranno chiaramente martedì e le tre settimane finiranno agl’inizi di agosto. Sarà brevissimo il periodo per ritrovare la condizione ideale e urge un bomber da affiancare a Zapata, un centravanti sul quale puntare per andarsi a giocare tutto sulle due gare, nel caso el Pipita – con preparazione approssimativa nelle gambe – vada risparmiato oppure utilizzato part time. Michu ha le caratteristiche e rientra nel profilo disegnato da Benitez.
PERCHE’ MICHU. Per quanto sopra ma anche perché poi, una volta ristabilito Higuain, il modulo Benitez potrebbe giovarsi di un poliedrico attaccante che ha stazza, che può fare la prima punta o pure la seconda, che può sostituire Hamsik, che può permettere di variare la giocata nella disperazione, andando a cercare con spioventi una torre che sappia fare da sponda; e poi perché lo Swansea ha mollato: via libera al prestito con diritto di riscatto fissato a nove milioni di euro; e poi perché uno spagnolo – in Italia, nel Napoli – va considerato acquisto a presa rapida, come sottolineato da Callejon e da Pepe Reina; e infine perché su di lui garantisce un allenatore che ha sposato il progetto ed indirizza le proprie scelte tenendo presente le esigenze economiche del club e sposandole a ciò che offre il mercato. Si può fare, allora. E la prossima tappa (ormai) è la definizione di un acquisto che pare ormai imminente.
Fonte: Corriere dello Sport
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