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Mazzarri, prima Milano e poi il contratto

De Laurentiis arriverà in tipo in Italia per assistere al match di San Siro

Il destino è all’incrocio: e nella penombra di san Siro, tra il luccichio delle stelle, c’è la svolta decisiva, lo scatto definitivo. « Se vinciamo…. ». I se e i ma non fanno la storia, però possono annunciarla: e a sette domeniche dalla fine, mentre intorno c’è l’atmosfera elettrizzante delle serate più esaltanti, due più due ha già fatto quattro punti di distacco e la certezza di essere – nella peggiore delle ipotesi immediate – irraggiungibile. Si scrive Milan-Napoli e però si legge Champions League, la musica per le orecchie di chiunque ami il calcio d’elite, la slot machine che dà un senso (economico) alla propria esistenza, il paradiso abitato dagli dei, l’Olimpo nel quale accomodarsi «a petto in fuori» (De Laurentiis dixit), lo status symbol da ostentare con orgoglio.

SI SBILANCIA – I fatti separati da qualsiasi opinione sono raccontati dalla rinascita primaverile d’una squadra ricostruita pure nella testa, risistemata tatticamente, riveduta e dunque corretta dopo il febbraio nero con tre vittorie, nove punti e l’allungo significativo dell’altro giorno, con il 2-0 sul Genoa che ha allargato la parete divisoria oltre la quale c’è il Milan, il «nemico» carissimo avvisato con «discrezione» da Mazzarri in un dopo-partita condito da inevitabili valutazioni: « La gara di domenica potrebbe essere decisiva soltanto in un caso: perché se dovessimo vincere, e dunque sistemarci a sette punti dai rossoneri, non dico che saremmo garantiti, ma avremmo molte chanches in più ». 
IL CONTRATTO – Il Milan è lo spartiacque, la frontiera che separa dalle certezze d’un futuro opzionato con il 2-0 sul Genoa, con le emozioni fortissime avvertite da chiunque, da Behrami ma pure da Hamsik («sentire i quarantamila cantare il mio nome mi ha colpito, mi ha fatto venire i brividi »): e in quella nottata che s’annuncia – comunque – di gala, c’è pure nascosta la scorciatoia che conduce all’anno che verrà, all’appuntamento tra Mazzarri e De Laurentiis per rimuovere le ultime perplessità su un rinnovo che s’intravede nella sintonia tra due uomini ritrovatisi inaspettatamente vicinissimi, più di quanto non lo fossero stati in passato, meno di quanto non sussurrino le frasi dell’ultimo bimestre: «I rapporti tra me e il presidente sono ottimi». 
IDEE CONVERGENTI – Il Milan è un pericolo serio, concreto, ma pure una sorta di passaporto per la Champions – in caso di successo quasi sicuramente, in caso di pareggio molto probabilmente – l’ennesima prova provata della bontà d’un progetto ormai decennale e sviluppatosi nelle ultime quattro stagioni a livello europeo, con la (ri)conquista d’una posizione privilegiata. Il Milan è la priorità assoluta, la preoccupazione da togliere il sonno, l’epicentro delle riflessione di un allenatore al quale De Laurentiis – nell’incontro di un mese fa – non ha voluto creare ulteriore pathos («ne parleremo quando sarà il momento, ora ci sono le partite e non è il caso di distrarlo») ma, contemporaneamente, può pure rappresentare la cartina di tornasole di una felicità (definitivamente) acquisita e da sottoscrivere in fretta, rapidamente, pianificando il mercato, definendo i contorni degli investimenti, preparandosi con lungimiranza. 
RIENTRO – La partita dell’anno è all’orizzonte, in una serata rossonerazzura che Mazzarri ha addobbato con una riflessione (inevitabile) e però con controdeduzioni tecnico-tattiche utili per «raffreddare» (ma soltanto un pochino) l’euforia di una Napoli pronta a mettersi in marcia su san Siro: « E’ vero che hanno perso Balotelli, un grande giocatore, ma vorrei ricordare che a sostituirlo, molto probabilmente, sarà Pazzini, un altro campione. E poi, volendo, c’è anche Robinho, c’è Bojan, ci sono calciatori che in questo momento stanno trovando meno spazio ». Milan-Napoli è la sfida da non perdere e a cui De Laurentiis non rinuncerà, rientrando in tempo utile per esserci, per godersi lo spettacolo. 
SHOW MUST GO ON – Ma il calcio è anche altro e in questo dialogo (praticamente) quotidiano che De Laurentiis intrattiene con i tifosi attraverso twitter, emergono suggerimenti per arricchire il prodotto, per assecondare i desideri di chi ha avanzato la proposta di ricorrere alle cheerleaders, importando in Italia il modello-americano: « Ottima idea: le napoletane sono brave, oltre che belle. Negli Usa si pratica un vero e proprio sport, nei college. Si fa ginnastica, danza e stunt. Magari è possibile far qualcosa di simile anche a Napoli… ». 
MERCATO – Ma prima (e chiaramente anche dopo) quel Milan-Napoli ch’è già nell’occhio di bue generale, c’è sempre il mercato a cui pensare: voci sparse si sono concentrate intorno a Roberto Mak (22), esterno offensivo slovacco, privo degli spazi a cui aspira nel Norimberga; il passaparola decollato dalla Svizzera indica, invece, in Valentin Stocker (24) l’interno individuato per trasformare il centrocampo napoletano in una autentica «succursale» svizzera. Ma c’è Milan-Napoli: «E se vinciamo…..». C’è un contratto che aspetta…. 
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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