Prima s’arrampica in palestra sulla parete con i riferimenti luminosi, un esercizio per l’attivazione muscolare. Poi va in campo per la parte atletica e quella tecnico-tattica con i compagni. Reina suda nell’allenamento di rifinitura a Castel Volturno, stasera c’è il match con l’Atalanta e lui sarà in campo. Ma è chiaro che la sua testa in questo momento non può essere libera vista l’allettante prospettiva di trasferirsi al Psg (contratto di 3.5 milioni per due anni con opzione sul terzo) bloccata dal club azzurro che non intende cederlo e vuole tenerlo fino a scadenza contratto nel 2018. A Reina è arrivata un’offerta di quelle irrinunciabili e infatti l’ha presa in considerazione, ma il Napoli ha stoppato sul nascere l’operazione informando il Psg, l’agente dello spagnolo Quilon e ovviamente Pepe. Il colloquio con il ds Giuntoli, poi quello con Sarri: non c’è intenzione di privarsi di lui, è stato individuato dal tecnico come portiere indispensabile per il suo progetto e poi c’è grande difficoltà a trovare un sostituto all’altezza. Ecco perché la sua voglia di tenere presente l’offerta del Psg non ha fatto piacere nè all’allenatore del Napoli, nè ai compagni di squadra. Il patto per lo scudetto, la voglia di lanciare insieme un’altra sfida e di restare anche se a scadenza fino al termine della stagione: la notizia di un suo possibile passaggio ai francesi è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno.
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