Lorenzo è sempre più il leader del Napoli: segna una doppietta ad Empoli e trascina gli azzurri al primo successo della storia al Castellani. Insigne fa meglio addirittura di Maradona che qui non aveva mai vinto e in campo pennella sempre più parabole magiche. Un periodo d’oro, il migliore della sua carriera, il record di gol eguagliato con la maglia del Napoli (adesso è quota 12 in campionato) e la possibilità di giocarsi al meglio le proprie chances con l’Italia di Ventura: Insigne spera in una maglia da titolare nella sfida per le qualificazioni mondiali di Palermo contro l’Albania, dove incrocerebbe dal suo lato da avversario proprio il suo compagno di squadra Hysaj.
Un punto fermo per il presente e per il futuro: a breve l’incontro tra il presidente De Laurentiis e suoi procuratori Ottaiano e Andreotti. Insigne vuole giocare a Napoli e diventare una bandiera e un simbolo anche per gli anni a venire, il club vuole trattenerlo il più a lungo possibile: l’intesa è in scadenza nel 2019, si parlerà di un rinnovo fino al 2022 a cifre sensibilmente più alte di quelle attuali (intorno al milione e mezzo). Ma se queste sono le intenzioni di base, suonano come un campanello d’allarme le dichiarazioni di Lorenzo, ieri sera, dalla stazione ferroviaria di Firenze in attesa di trasferirsi nel ritiro della Nazionale a Coverciano: «Il matrimonio si fa in due, io ho sempre dato la mia disponibilità al Napoli. Il presidente sapete com’è (sorriso davanti alle telecamere Rai, ndr), io aspetto e poi vedremo“.
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