Senza Milik, in attesa di capire per quanto, ora Sarri è chiamato a un’altra invenzione: stavolta, non ha neppure bisogno di sbattere la testa e perdere tempo con qualcuno tipo il cocciuto Gabbiadini. Non ci sono rincalzi in quel ruolo di punta centrale, per Sarri, in questa rosa che ha a disposizione. A meno che non lo sia Ounas. Anzi, probabilmente, il nuovo vice del falso nove belga, sarà proprio un altro falso nove, ovvero l’algerino nato a Chambray-lès-Tourscome e che è di appena 3 cm più altro di Mertens.
Cosa avrebbe dovuto fare il Napoli? Ovvio, col senno di poi trattenere con le catene Pavoletti e magari provare a dare un minimo di importanza a Duvan Zapata. Niente. Inglese a questo punto sa già che a gennaio indosserà la maglia azzurra. Lo sa anche Maran, il tecnico del Chievo, che in maniera sobria ieri ha commentato: «Speriamo che Milik non si sia fatto nulla di grave…». C’è l’intesa tra Napoli e Chievo per anticipare alla sessione invernale il trasferimento dell’attaccante. E a questo punto, la cosa sembra praticamente scontata.
Cosa farà Sarri? Spremerà Mertens. D’altronde là davanti nessuno esce volentieri e per averlo messo fuori a Charkiv, nella notte di Champions, Dries ha fatto anche il muso lungo. Insomma, addio all’arma della disperazione, quel 4-2-3-1 che ha consentito a Ferrara di ribaltare le sorti dell’incontro. E avanti col tridente in campionato e in Champions. Tanto Insigne, Callejon e Mertens ai turni massacranti sono abituati. E sono pure contenti.
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