In un periodo del mercato in cui le svalutazioni ed i cattivi affari sono spesso all’ordine del giorno, è interessante portare come esempio positivo quello del Porto. Carnefice del Napoli in Europa League, d’accordo, ma soprattutto una macchina da soldi maestra nell’abilità di accrescere il valore del patrimonio acquistato, o ancor di più nella rivalutazione di profili dimenticati dal calcio che conta.
Nella rosa attuale del club lusitano si segnalano almeno 5 profili destinati a stretto giro di posta a lasciare l’Estadio do Dragao per accasarsi nei club più ricchi del globo. Elementi contraddistinti da un chiarissimo unico comune denominatore: la plusvalenza che porteranno a bilancio.
Si parte da Jackson Martinez, l’assoluto fuoriclasse e trascinatore della squadra. L’attaccante colombiano è evidentemente destinato ad un trasferimento in estate, sui binari già percorsi da Radamel Falcao o da Hulk: abbondantemente oltre la soglia dei 30 milioni di euro. Antero (ex giornalista e direttore dell’area tecnica del Porto) lo ha scovato in Messico per poco più di 8 milioni di euro.
Passiamo alla difesa, con Mangala acquistato dallo Standard Liegi per 6 milioni circa ed allo stato attuale delle cose una prospettiva di diventare tra i migliori al mondo nel suo ruolo con relativi costi folli per il cartellino, passando per Alex Sandro e Danilo costati 9 e 13 milioni e pronti a partire per almeno il doppio.
Per non parlare del difensore centrale Maicon, arrivato ormai 4 anni fa dal Cruzeiro per poco più di 2 milioni di euro, e pronto ad essere rivenduto per cifre prossime a quelle che caratterizzarono il trasferimento di Pepe a Madrid.
Infine il capolavoro Quaresma: ceduto all’Inter per 30 milioni circa (furono 18 più il cartellino di Pelè all’epoca valutato 10), è tornato all’ovile gratis dopo aver fallito nell’ordine in Italia, Inghilterra, Turchia ed Emirati Arabi. Con il risultato di tornare ad incantare tra i confini lusitani ed esportando un talento mai totalmente esploso anche nel paese che diede il là alla sua parabola discendente.
Difficile che qualcuno torni ad investire sul Trivela, d’accordo, ma al Porto va benissimo così.
Fonte: Tmw
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