L’amministratore delegato della Juventus Beppe Marotta ha fatto il punto sul mercato, parlando tra l’altro anche della vicenda relativa a Gianluigi Donnarumma. Ecco le sue parole riportate dal Corriere.it:
“Caso Donnarumma? Per le società è sempre più difficile gestire queste situazioni. Siamo di fronte a un cambiamento radicale della figura del giovane calciatore: oggi hanno dei professionisti vicino e cominciano subito a programmare la loro carriera, anche in contrapposizione con le società che li hanno cresciuti. È un dato di fatto. Le norme vanno cambiate. E vanno tutelati gli sforzi delle società sul settore giovanile, con una sorta di apprendistato vincolante”.
Lo prende la Juve?
“È chiaro che la Juve ha il diritto di esaminare tutte le opportunità: quando un giocatore è sul mercato abbiamo il dovere di provarci”.
Ma dietro alle scelte di Donnarumma ci siete voi?
“In questo momento no…”.
È un top player per lei?
“È un talento. Poi dobbiamo disquisire tra talento e campione”.
Allegri a Cardiff voleva lasciare. Lei cosa gli ha detto?
“È stato il pensiero di una notte, tanto che a noi non ha manifestato nulla. Per noi è uno dei più bravi al mondo e ha ancora molto di sé da dare alla causa juventina”.
Che programmi avete?
“Essere ancora protagonisti cercando l’equilibrio tra attività patrimoniale, finanziaria, economica e i risultati. Abbiamo ricavato di più e possiamo spendere di più: il potere di fuoco è aumentato”.
Arriverà un altro Higuain?
“No, quella è stata una spesa straordinaria. Restiamo nell’ordinario, anche se le valutazioni in giro sono pazzesche”.
Prenderete Verratti?
“Per le caratteristiche tattiche e l’investimento è un profilo che non ci interessa”.
Farete cessioni eccellenti?
“Non per nostra volontà, ma ci dobbiamo confrontare con società che possono dare ingaggi più alti”.
A Cuadrado e Bonucci?
“Non ne abbiamo sentore. Per Alex Sandro il Chelsea ha fatto un’offerta molto elevata (60 milioni, ndr). Abbiamo detto di no, ma oggi i giocatori sono padroni di se stessi”.
Arriverà Schick?
“Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma rappresenta il profilo che seguiamo, come patrimonio del futuro”.
Cardiff cosa le ha lasciato?
“Il Real è un fenomeno di risultati e fatturato. Il concetto vero è che oggi sono i più forti. Ma la stagione 2016-17 resta una delle più straordinarie della nostra storia e c’è grande orgoglio per questo”.
C’è stato il litigio Bonucci-Dybala di cui si parla molto?
“Ero lì. Smentisco nel modo più assoluto qualsiasi tensione tra i giocatori nell’intervallo”.
Dybala ha deluso?
“Come diceva Mandela: o vinco o imparo. Non perdo mai. E tutti hanno imparato”.
Prenderete Iniesta?
“Non è raggiungibile. Sostenibilità e continuità dei risultati prevedono un rispetto dei parametri”.
Douglas Costa invece sì?
“Grazie al Bayern abbiamo contattato i procuratori per la disponibilità del giocatore. Ma i tedeschi devono essere disposti a cederlo e il prezzo deve essere congruo”.
La situazione su Keita?
«Ho letto delle frasi che certo non sono di Lotito, perché sono delle fesserie. Conosco le regole e non mi sarei mai avvicinato a un tesserato altrui».
Intende che a volte è il giocatore che si propone?
“Dico che quando ti trovi il contratto in scadenza è normale una certa effervescenza nei giocatori e nei loro rappresentanti. Che fa pensare a un futuro diverso per loro”.
Mandzukic resta al 100%?
“Sì, Marchisio idem”.
Resta anche Neto?
“Per soddisfare le sue richieste è sul mercato. Se va al Milan? Non abbiamo avuto nessuna richiesta per ora”.
Il calcio italiano come sta?
“Il modello del mecenatismo è scomparso. E quello degli investitori stranieri è esclusivamente di business. Così il senso di appartenenza può fare davvero la differenza. Tra le big rimaniamo noi e il Napoli ad avercelo”.
Le avversarie vi stimolano?
“Dopo sei scudetti la sfida deve essere più adrenalinica: più forte è l’avversario più bello è batterlo. Si parte per vincere: è obbligatorio”.
Baratterebbe il prossimo scudetto per la Champions?
“No, ma è certo che la Coppa è uno degli obiettivi che vogliamo raggiungere”.
Ha detto tante bugie in questa intervista?
“Qualche bugia bianca, che non fa male”.
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