Marchetti: “Mazzarri-Napoli, tutto può succedere”

Le grandi manovre sono iniziate. Su tutti i fronti. Partiamo con ordine, cercando di non confondere troppo le idee. Juve, da capoclassifica. Si parla molto di Ibra. Lui vuole tornare in Italia, ma ancora la Juve non pensa a lui. Per i costi (lo stipendio netto di Ibra, nonostante lo sconto, rischia di essere pari al lordo di qualsiasi altro top), per questione di equilibri di spogliatoio e per questioni tattiche. Il valore del giocatore non si discute (e neanche che il suo manager Raiola si arrenda alle prime difficoltà, sebbene sembrino ad aprile insormontabili), ma i bianconeri per il momento cercano un giocatore diverso. Uno che sappia giocare sulla trequarti, preferibilmente esterno, in modo da consentire alla squadra di avvalersi delle sue capacità tecniche nell’uno contro uno e che nel frattempo consenta a Conte di variare sistema di gioco. Non solo 3-5-2 insomma. 4-3-3, 4-2-4 o magari anche il trequartista. Sanchez sembra il più appetibile, viste le caratteristiche. Il viaggio fino a Monaco è servito per vederlo una volta in più (e nonostante la sconfitta non è dispiaciuto). Un’idea poteva essere Robben (tanto più che al Bayern stanno potenziando la trequarti e l’attacco), al quale la Juve ha pensato, ma non si chiude. Piace Cuadrado (come ipotesi alternativa). L’altro nome caldo è Suarez che però non ha le stesse caratteristiche degli altri. Ma ha il gol nel sangue, tanta classe e ora con dieci giornate di squalifica si potrebbe allontanare più facilmente da Liverpool e dall’Inghilterra.
Se la Juve rifinisce l’Inter sta cominciando (anzi continuando) il suo processo di rifondazione. Tanti giocatori sono arrivati o stanno per farlo (Andreolli, Campagnaro, Laxtal, Icardi, Botta) alcuni potrebbero andarsene, e non perché hanno deluso. Ma perché sono considerati top mondiali. Come Handanovic. Il Barcellona lo cerca, avrebbe pronti 30 milioni, l’Inter vuole tenerlo (anche se ha cercato di guardarsi intorno, Agazzi). Ma è un bel rebus, un bel dilemma. I soldi potrebbero servire per continuare a costruire il futuro. Il rapporto con il Barca potrebbe portare a degli “affari” (Montoya e Sanchez, tanto per dirne due). E chissà che lo stesso dilemma, in futuro, non possa esserci anche per altri top come Guarin…
Roma e Milan sono intrecciate. Sulla panchina. Allegri piace molto ai giallorossi. Galliani non lo vuole laciar andare. Chiaro che molto dipende dal piazzamento del Milan in campionato. Dovesse arrivare terzo, Allegri per rimanere vorrebbe un anno (almeno) in più di contratto. Altrimenti potrebbe salutare in anticipo, per un biennale da 3 mln netti all’anno. Le piste alternative? Straniere non molto quotate, Pioli e Donadoni (almeno ora) non sono abbastanza convincenti. La Roma non vuole sbagliare il terzo allenatore in tre anni. E quindi rimane viva la pista Mazzarri. Che ancora con il Napoli non ha ancora rinnovato. È uno dei grandi tormentoni del mese. Lo farà (o meno) a fine stagione. Dopo una bella chiacchierata con De Laurentiis. Lui con Cavani? Cavani senza lui, lui senza Cavani? O nessuno dei due?Ad oggi, dovessimo fare percentuali, non è da escludere nulla. Soprattutto un matrimonio di Mazzarri con il Napoli ancora rinnovato.
Intanto il Milan guarda al futuro e segue con attenzione due ragazzi. Uno si chiama Rodrigo Moledo, difensore dell’Internacional, difensore. Già nel giro della nazionale, convocato da poco da Scolari, ha 26 anni. L’altro è Barrada Abdelaziz, marocchina, ma di nazionalità francese. È una mezz’ala destra, può giocare anche trequartista, gioca nel Getafe e i primi contatti fra le due società ci sono già stati.