Percentuali che variano, anche nel giro di una settimana. Salgono le quotazioni di Mazzarri e il Napoli, salgono quelle di Allegri ancora con il Milan, schizzano, dopo le dichiarazioni di Moratti, anche quelle di Stramaccioni. E contestualmente le alternative vanno per la loro strada. Pioli stra-confermato a Bologna, Maran stra-difeso dal suo Catania, Lucescu che rinnova con lo Shakhtar. Non che manchino allenatori in giro per il mondo, ma questi sembravano i più nomi più interessanti. Non è stato deciso ancora nulla, molto dipenderà dai risultati, molto dai rapporti. C’è chi aspetta (e spera), chi fa le corna. Anche Mourinho si sfila dalla corsa all’Italia, se mai ci sia stato, in corsa. Può scegliere dove andare. Ha praticamente un doppio accordo con il Chelsea (a cui ha dato disposizioni anche societarie per rientrare) sia con il Psg. L’unica certezza è che lascerà la casa blanca (magari proprio ad Ancelotti). Non basterà un sms (definito di cortesia, dallo stesso Moratti) a fargli cambiare idea. Né tantomeno a far trovare a Moratti i soldi per metterlo sotto contratto e fargli la squadra che vuole.
Intanto continuano gli approcci per i giocatori della prossima stagione. Diakité Napoli si farà, non è una questione economica, ma è legato anche al progetto (e a Mazzarri?). Icardi e Inter si vedranno appena dopo Pasqua: il papà del giocatore e il suo agente spagnolo decideranno definitivamente fra Napoli e Inter, con i nerazzurri nettamente avvantaggiati. I procuratori di Sanchez (e di Vidal) saranno in Italia. Per parlare con Inter e Juve e perché no, per parlare anche di Arturo, ormai nel mirino dei più grandi club europei. Il Milan continua a tenersi stretto Kucka, insidiato però dal solito Napoli, che nel frattempo è pronto ad offrire 10 milioni di euro per Astori per battere la concorrenza del Southampton. Eccoli i primi intrecci del calciomercato.
Ma stasera occhio alla B. I talenti in mostra sono tanti, e di tanti abbiamo già parlato. Da Saponara (già preso) a Zaza e Regini (Milan), dai talentini in orbita Juve (Boakye e Masi già di proprietà, Berardi in trattativa), fino ai Caldirola e Donati dell’Inter, Piscitella e Barba della Roma. Averne citati alcuni significa averne dimenticati il doppio, magari anche più bravi. Occhio in tutti i reparti: da adesso in poi ancora di più. Perché con la riforma (salary cup e rose) di giovani ce ne saranno sempre di più, ma dovranno diventar bravi in fretta: conquistarsi posto e fiducia. La serie B dimostra di saper guardare al futuro: spese contenuto e spazio ai ragazzi. Unico piccolo neo: i ragazzi, diventati grandi, che non riescono (per mille motivi) a sfondare avranno più difficoltà che in passato. Dovranno essere brave le squadre a programmare, altrimenti si crea l’imbuto.
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