Il certo e l’incerto: la Champions è lì, già segnata in azzurro sul calendario, con l’appuntamento di fine agosto per conoscere gli accoppiamenti e le emozioni di poter rivivere certe notti che s’avverte; però poi servirà conoscere l’allenatore e presentargli la lista (pronta) per la spesa. Le cinque stelle per illuminarsi a oltranza brillano su una serie d’interrogativi (per il momento) irrisolvibili: ma l’elenco è nutrito, prevede una serie di scelte principali, è addobbato con (inevitabili) alternative ed è colmo di gioventù baciata dal talento. Il mercato dalla A alla Z è gonfio di desideri e brilla di genialità: ma in quel viaggio a tutto campo esistono (chiaramente) priorità indiscutibili.
IL BOMBER – Il modello Cavani non è (ovviamente) riproducibile e la scelta, ignorando l’evoluzione della vicenda, induce a ragionare su ampi parametri: Pablo Daniel Osvaldo (27) è l’attaccante che maggiormente intriga e quel carattere un po’ ruvido, quella personalità così spiccata e una tendenza all’anarchia costituiscono elementi secondari. Il bomber ch’è in lui attrae magneticamente, conquista per capacità tecnica e autorevolezza: il bel tenebroso resta in cima ai pensieri del Napoli, per nulla distratto dalla tendenza alla «dolce vita» del Johnny Depp dei sedici metri. Le storie talvolta riemergono e Osvaldo, due anni fa, quando ancora era all’Espanyol e poco prima di ritrovarsi alla Roma, era già stato avvicinato seriamente da Riccardo Bigon: l’ipotesi – all’epoca – mirava ad affiancare l’argentino a Cavani, per allestire un tandem delle meraviglie, per miscelare la potenza, l’atletismo, il senso del gol di due attaccanti in alcune attitudini simili (ad esempio la capacità di saper fare reparto da soli) e pure però così complementari.
IL MEDIANO – Le correnti di pensiero sono varie e differenti: con Mazzarri, la tentazione di avvicinare Lotito per sondarlo su Hernanes resterebbe viva; altrimenti, tanto con il tecnico di San Vincenzo, quanto con un successore, rimarrebbero concrete due scelte mirate: Radja Nainggolan (25) è mediano di lotta e di governo, con esperienza sufficiente in serie A e una visibilità che ha raggiunto chiunque abiti il calcio italiano; e per Fernando Lucas Martins (21), il centrale del Gremio, la promessa strappata cinque mesi fa s’è già trasformata in trattativa vera e propria. Ma dietro ogni valutazione si nasconde una controdeduzione: sul brasiliano, il sospetto (il timore?) è determinato dalla necessità di ambientarsi, un rischio eccessivo per un club che avrà l’esigenza di impatti immediati. Il club di De Laurentiis, intanto, sta parlando con i manager di Danilo D’Ambrosio (25), esterno difensivo del Torino in scadenza tra un anno
AMICI MIEI – C’è però anche un pizzico di lavoro che il Napoli si è portato avanti, avendo consapevolezza che Mehdi Benatia (26) non ha (non avrebbe) la necessità di catturare gradimento, avendone ottenuto già parecchio a Udine: tra De Laurentiis e Pozzo c’è un rapporto talmente solido che consente di saltare qualsiasi preliminare e arrivare direttamente al cuore della trattativa e una telefonata può definitivamente ridurre le distanze tra la volontà di far cassa (in maniera imponente) e quella di aver semplicemente il controllo del fair play finanziario. Poi c’è anche Astori (26), un altro che ha un curriculum vitae ricco, un Nazionale, un corazziere: perché per vivere la Champions, ci vuole un fisico bestiale.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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