Dietro le quinte del mercato, del mercato tinto d’azzurro che in estate fa sognare, c’è un lavoro lungo e certosino che non va mai in vacanza. No, impossibile pensarlo. Impossibile immaginarlo: perché per scovare talento e talenti è necessaria la costanza. Servono continuità e pazienza, oltre a un fiuto che neanche con i tartufi. E allora d’accordo Bigon, il direttore (sportivo) d’orchestra, ma anche Maurizio Micheli, Leonardo Mantovani e Marco Zunino: il tris di uomini calato e celato nell’ombra. Una vita in viaggio, una vita ad osservare: loro sono la squadra di mercato del Napoli.
TRE PIU’ UNO – Una squadra molto affiatata: stima e amicizia, alla base del rapporto che lega i quattro. O magari uno – Bigon, giunto insieme con Mazzarri e dunque antesignano – più tre: perché Micheli, Mantovani e Zunino sono arrivati qualche mese dopo, e tutti insieme, scelti proprio dal direttore sportivo azzurro per dare vita, sostanza e linfa al settore Scouting. I ruoli, ufficializzati dal club in scaletta: Micheli, il responsabile; Mantovani, l’osservatore; Zunino, il coordinatore. Dettagli: sono la collaborazione fianco a fianco e l’osmosi, lo scambio continuo di opinioni e impressioni e notizie, i concetti che regolano il lavoro dello staff azzurro.
LA VALIGIA – C’è un qualcosa, però, che di certo caratterizza la vita di ognuno di loro: una valigia, per Micheli e Mantovani; computer e video, per Zunino. Gli strumenti del mestiere se vogliamo. Con ordine: i romani Micheli e Mantovani, che avevano già lavorato insieme sia in uno studio legale della capitale, oltre che all’Udinese e poi al Brescia (il primo con la carica di direttore sportivo), sono gli inviati speciali. I viaggiatori: partono e si spostano continuamente da un paese all’altro, da un continente all’altro, non solo per osservare dal vivo i calciatori individuati attraverso dvd e scartoffie di ogni tipo, ma anche per incontrarli e parlare con loro. Una, due, tre volte. Il modo migliore per testare sul campo sia la validità calcistica, sia quella personale: atleta e uomo, sotto osservazione.
PARABOLE E PC – Prima di tutto, però, video su video: il sistema, già sperimentato ai tempi del Brescia, si avvale della simultanea utilizzazione di una serie di parabole, così da osservare quante più partite secondo uno scadenzario preciso delle date delle sfide di ogni angolo del globo. E ancora: i dvd, quelli proposti e quelli richiesti; e poi una sorta di cervellone elettronico, una mega banca dati molto diffusa nel mondo del calcio, che permette di conoscere vita e opere, vizi e virtù di tutti i calciatori immaginabili. Ed è soprattutto su questo aspetto, che si concentra il lavoro di Zunino, giornalista di Savona che, sin dal 1995 fa anche parte della giuria che assegna il Pallone d’Oro. Personaggio singolare, questo ligure: una sorta di computer vivente, appassionato ed esperto com’è di calcio e delle statistiche.
I TALENTI – Ecco, il mercato del Napoli funziona anche così: perché se innamorarsi di calciatori già fatti e già pronti è piuttosto semplice, è decisamente complesso scoprire e coltivare talenti, o magari rilanciare calciatori non proprio da prima pagina. Il ds Bigon e i tre uomini del settore Scouting, certo, ma non solo: oltre al pool ufficiale, ci sono anche una serie di osservatori e collaboratori in giro per il mondo. Sia per la prima squadra, sia per il settore giovanile. Quanti talenti sono osservati in un anno calcistico tra missioni e video? Dire 10mila non è sbagliato. Forse di più, di certo non meno.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
