Quando Marcello Lippi decise di tentare l’avventura cinese ancora in pochi credevano nelle potenzialità economiche dei grandi investitori asiatici. Adesso quegli stessi investitori hanno in mano due club storici del campionato di serie A, Milan e Inter, e si permettono acquisti da top club europei per arricchire di talenti il loro campionato. Lippi capì già dal 2012 che quella era la nuova frontiera del calcio, ma certo non poteva prevedere una crescita così rapida:
“No, sono sorpreso, tantissimo” – si legge nelle pagine del Corriere dello Sport – “Nei miei tre anni al Guangzhou avevo capito benissimo la loro grande voglia di crescere, di voler fare le cose per bene, ma in casa loro. Mi è già capitato di ricordare che quando arrivai, Xu Jiayin, numero uno di Evergrande, mi chiese: ‘Quanto tempo ci vorrà per arrivare al livello della Juve, del Milan, dell’Inter’. Gli risposi quasi scherzando: ‘Un po’…’. Sembra incredibile che in così breve tempo si siano acquistati Milan e Inter. La verità è che certi colossi cinesi hanno risorse illimitate e visioni imprenditoriali articolate. La parola d’ordine è: diversificare. Prendiamo l’Evergrande. La squadra è solo un settore dei loro investimenti. Hanno migliaia di ettari a riso in Mongolia, o a vino in Sud Africa; hanno acquistato sorgenti d’acqua sulle Alpi. Adesso, la Cina ha scelto anche investire nel calcio e lo sta facendo con la programmazione di cui sono capaci”.
Intanto il campionato cinese non sta a guardare ed è in continua e rapida crescita: “Il processo è iniziato ormai da anni, coincisi col mio arrivo in Cina. Si è iniziato a ragionare strutturalmente. Ogni club si è dotato di un settore giovanile, il calcio è entrato come sport da praticare nelle scuole. Nei primi tempi io non mi stancavo di ripetere, anche all’amico Jack Ma, quello di Alibaba, anche lui nell’azionariato del Guanghzou: ‘E’ inutile prendere i grandi stranieri se i cinesi, che sono la base della squadra, sono scarsi. Drogba a Shanghai non è andato oltre l’11° posto’. La forza è il gruppo base dei cinesi. E bisogna lavorare a formarla. Dovreste vedere adesso l’Academy del Guangzhou, forse la più grande del mondo, con 93 campi di gioco e con 3.000 ragazzi iscritti, provenienti da tutto il Paese. Pensate che all’inizio non c’era niente. Quando l’Evergrande a inizio 2010 rilevò il club, appena finito in B per uno scandalo scommesse, tutti i giovani erano stati svincolati. Adesso il loro settore giovanile è all’avanguardia, grazie ad un accordo col Real Madrid che ha inviato lì 15 allenatori, anche con funzione di istruttori per gli allenatori cinesi”.
Inter e Milan? Gli imprenditori stranieri investono ormai in tutta Europa: “Ma scusate, che cosa sta accadendo alle grandi squadre europee? Io vedo proprietà americane, o arabe, o russe e adesso cinesi, essendo quelle le economie più forti del mondo. Anche l’Italia deve prendere coscienza di questa trasformazione mondiale”.
Fonte: Gianlucadimarzio.com
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