Edinson Cavani, un giorno, potrà raccontare una serie di vicende sospese tra il comico e il thrilling che, ormai da qualche settimana, stanno arricchendo la storia infinita della sua cessione (?). Del suo ipotetico adios al Napoli. Da quando è cominciata la rivoluzione europea delle panchine e il giro dei grandi affari, inaugurato dal colpo Falcao-Monaco, il Matador ha indossato e svestito al volo almeno sei maglie diverse: Real Madrid, Psg, Bayern Monaco, Monaco stesso, City, Chelsea. Ecco, negli ultimi due giorni è stato proprio il club di Mourinho, o meglio i satelliti che ruotano intorno al pianeta Mou, ad aver regalato l’attimo di suspance più intenso: venerdì, infatti, il giornalista di Chelsea Tv, Chris Cohen, ha postato una serie di tweet dedicati a Edi, con il gran finale: acquistato Cavani! Una bomba. Disinnescata dieci minuti dopo: news eliminata. L’interesse dei Blues, invece, resta. Come quello del City – unico club ad aver formulato per ora un’offerta al Napoli – e del Real. A dirla tutta, c’è un particolare emerso a Madrid in queste ore: è Cavani, e non Suarez, la prima scelta del (più che probabile) futuro allenatore, Carlo Ancelotti. Il club di Perez non s’è ancora mosso ufficialmente, ma la corsa a tre è aperta.
PERICOLO CARLETTO – Se l’allarme rosso inglese vibra forte per le rispettive capacità economiche, e per quel che riguarda il Chelsea anche per la presenza sul palco di Mou, sempre ricco di appeal, il pericolo Real, il grande (e legittimo) sogno da bambino di Cavani, diventerebbe serissimo con l’arrivo dell’ex allenatore di Milan e Psg. Sì, Carletto non ha dubbi: Edinson. Edi, lui più di ogni altro desiderio di mercato per l’attacco; e poi il collega di Celeste e concittadino di Salto, Luis Suarez. Non si scappa: l’ordine di preferenza è questo. Ecco perché, prima di poter capire con una certa precisione i contorni e il destino di quello che potrebbe essere l’affare dell’anno, bisogna attendere l’ultima bandierina sulla cartina geografica delle panchine dell’Europa che conta. Tra l’altro il quotidiano madrileno, Marca, ha rilanciato: Florentino Perez si sarebbe informato e avrebbe capito, da fonti vicine a De Laurentiis, che i 63 milioni sono negoziabili e che il presidente azzurro sarebbe disposto ad accettare contropartite tecniche gradite a Benitez; clausole a obiettivi; e un’amichevole.
NO COMMENT – Il Napoli, nel frattempo, è in attesa: sa che ci sono Real, Chelsea e City, che, vale la pena ribadirlo, ha recapitato l’unica offerta (non convincente), e che nell’ombra, e staccato, anche il Psg non ha accantonato l’idea-Cavani. Edi, nel frattempo, è con la Nazionale a giocarsi il Mondiale, ma il suo presente e il suo futuro sono nella cassaforte che risponde al nome Pierpaolo e al cognome Triulzi. Pierpaolo Triulzi, il suo manager, romano di nascita ma residente a Buenos Aires, che con uno sconosciuto Cavani cominciò a lavorare procurandogli provini con il Chievo e il Treviso: nulla da fare, all’epoca, ma lui ha creduto nel Matador e oggi è tra i manager più inseguiti d’Europa. Club e media, pronto chi è? « Scusi, non parlo », la cortese risposta formulata all’occorrenza in inglese, italiano o spagnolo. Silenzio e lavoro, i totem di sempre. Ancor di più in questa fase.
IL LIMITE – Il Napoli, comunque, spera che la vicenda si concluda, in un modo o in un altro, quanto prima, perché ovviamente il mercato cambierebbe del tutto: un fenomeno in meno da sostituire, certo, ma anche 63 milioni in più da investire. L’asta, se asta sarà, non potrà comunque andare oltre il 10 agosto, giorno-limite imposto alle velleità di ogni potenziale acquirente per usufruire della clausola rescissoria. Due mesi ancora. Conto alla rovescia. In attesa del prossimo tweet.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.