Scaricato, ma soprattutto intrappolato. Altro che annuncio, altro che nuovo contratto con il Psg già pronto per essere firmato. Ezequiel Lavezzi ha finalmente capito che la strategia di De Laurentiis è un morso di cobra, è terra bruciata intorno. Alejandro Mazzoni, il manager del Pocho, insegue il presidente azzurro da qualche giorno per l’incontro finale, il patron rinvia ancora l’appuntamento che segnerà l’addio all’argentino. Probabile che Mazzoni e il presidente del Napoli si incontrino nelle prossime ore nel quartier generale della Filmauro, prima del blitz finale di Leonardo, il plenipotenziario di Al Thani. Non è più questione di cuore: da qui «all’adieu» c’è solo un muro alto cinque milioni di euro. La differenza tra quanto offerto dai francesi e la clausola che tiene legato Lavezzi al Napoli.
«Non ha firmato, ci piace ma non è vero che abbiamo offerto 26 milioni», dice per l’appunto il solito Leonardo al quotidiano Le Parisien. In realtà è pronto a rilanciare fino a quasi 30 milioni. Non è ancora il giorno della verità, anche se non è neanche il giorno della beffa. Il Paris Saint Germain, infatti, sa che l’Inter non ha i soldi per pagare il fantasista e che il Napoli non concede sconti: malgrado le difficoltà di una trattativa fin troppo mediatica, inasprita ancor di più ieri dalle indiscrezioni sui bonus che avrà in dote Lavezzi (da aggiungere ai 4,5 milioni di euro a stagione per quattro anni) la società dello sceicco Al Thani è nettamente in pole position. L’idea di Ancelotti è riproporre a Parigi il famoso «albero di Natale», il modulo con cui il Milan vinse la Champions 2007 ad Atene contro il Liverpool. Allora c’erano Seedorf e Kakà alle spalle di Pippo Inzaghi.
Come previsto dal Napoli, nessuno è in grado di avvicinarsi all’offerta in contanti della squadra di Ancelotti. Neppure i russi dell’Anzhi e neanche il club cinese ipotizzato dallo stesso De Laurentiis. Quello che ormai appare un campione ripudiato sta al centro di un triangolo impossibile. Lavezzi vuole il Psg mentre De Laurentiis avrebbe fatto di tutto per favorire il suo amico Massimo Moratti. Ma l’Inter chiede condizioni più che favorevoli che non otterrà. Niente scambio di giocatori. La risoluzione dell’affare Pandev dà l’idea di una trattativa con i nerazzurri ormai sfumata.
Il Psg inoltre ha ben poco da offrire a conguaglio a Mazzarri: secondo alcune indiscrezioni i parigini avrebbero tentato di inserire nella trattativa anche Jérémy Ménez, l’ex Roma. Ma non c’è verso, a Napoli aspettano 31 milioni sull’unghia. Cioè i soldi che stanno spingendo il Pocho lontano dall’Italia.
Le voci dell’imminente trasferimento alla corte dello Al Thani, figlio dell’emiro ed erede al trono del Qatar, lasciano sereno il Pocho che se sta rintanato nel ritiro di Ezeiza dove oggi proverà a dare il suo contributo alla nazionale argentina impegnata contro l’Ecuador per una gara valevole per Brasile 2014. Alejandro Sabella lo lascerà in panchina mentre in campo scenderanno Zabaleta (il terzino del Manchester City che tanto pare piacere sia a Mazzarri) e Fernandez che nel Napoli fa fatica a trovare spazio. Ezequiel ha salutato su Twitter scrivendo parole semplici (e ancora in italiano): «Già in ritiro, siamo concentrati per affrontare la gara contro l’Ecuador, spero che stiate bene, saluti!».
«L’amore è stato asfissiante – ha rivelato proprio il Flaco Fernandez – dopo aver segnato la doppietta al Bayern, ho vissuto per qualche giorno come Lavezzi: quasi non riuscivo ad uscire di casa. L’affetto era incredibile».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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