Ci manca solo la Marsigliese. Da Montpellier a Tolosa e poi a Lione: (quasi) tutta la Francia in tre tappe, partendo dalla difesa, transitando per il centrocampo e infine fermandosi sulla corsia (esterna) mancina, il tour del giorno è un passaparola che rovista nelle intenzioni d’un mercato che per ora implode, aspettando l’ora X inevitabilmente fissata a Parigi, il crocevia d’una estate che ruoterà intorno al Pocho e al suo addio. Oui, je suis Ezequiel Lavezzi, il funambolo persino a pallone in soffitta, lo scugnizzo che incanta a prescindere, il fascino inestinguibile d’un talento che rapisce (anche) con gli stadi chiusi e gli ombrelloni spalancati: accadrà il 13 di giugno o comunque in tempi rapidi e quel congedo da ventisette milioni e passa di euro finirà poi per dare il via al botta e risposta, agli appuntamenti destinazione futura. E però, adesso, qualcosa succede, nella penombra: un difensore, un centrocampista e un esterno, made in France (per il momento). Perché al mercato, si sa, domani è sempre un altro giorno: ma ora è il momento di Yanga Mbiwa, di Sissoko e pure di Cissoko. Non è un gioco di parole, è l’estate che si sta scaldando.
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