NAPOLI – E quando poi sarà Natale cominceranno (ma sul serio) le grandi manovre: tre pacchi regalo per cambiare e definitivamente fisionomia, acquisti mirati che consentano il salto di qualità ed allarghino l’organico. Si comincerà tra poco più di due settimane per continuare un lavoro portato avanti in gran segreto, tra missioni in Italia e all’Estero d’un quadrimestre intero. E allora: un difensore centrale (per cominciare), poi un esterno (per continuare) ed infine un centrale di centrocampo (per avere ampie scelte).
IN DIFESA – Il nome caldo, verrebbe da dire «bollente» è quello di Mateo Pablo Musacchio (23 appena compiuti), già 125 partite di Villarreal, con esperienze d’altissimo profilo in Liga, la partecipazione in Champions e pure la sofferenza della retrocessione nella B spagnola, poi stravinta. Musacchio ha fisicità, capacità tecnica ed il profilo ideale per essere inserito nel meccanismo di Benitez: dipendederà dalla richieste, al momento delle trattative. Altrimenti, un sondaggio con con l’OM per sapere cosa intendano fare con N’Koulou (24 a marzo) è sempre ipotizzabile.
A META’ CAMPO – L’idea origiaria non è mutata: Blaise Matuidi (27 ad aprile) è il mediano di rottura (e magari anche di costruzione) da affiancare a Behrami, Dzemaili e Inler: va in scadenza nel giugno prossimo, però, e per il semestre che verrà il Psg (che le sta provando tutte), non vorrebbe privarsene, men che meno gratis. La stessa situazione di Fernando (27 a luglio) con il Porto: si libera al termine della stagione, ha un esercito di corteggiatori che lo aspettano e comunque non dovrebbe ricevere l’ok in anticipo. Le primissime scelte sono dunque «a rischio»: e se il pericolo di doverli aspettare dovesse diventare un pregiudizio insormontabile, l’alternativa – di primo piano – tornerebbe ad essere Maxime Gonalons (25 a marzo), sul quale non c’è null’altro da aggiungere, avendo Bigon talmente tante informazioni da poterci.
LA FASCIA – E poi c’è la svolta a sinistra, ch’è una intenzione forte: perché nel listone della spesa è (ri)comparso Aleksandar Kolarov (28 appena compiuti), un carrarmato della corsia di sinistra che sa pure tirare (eccome), non un fluidificante normale ma un valore aggiunto che sposterebbe gli equilibri e che andrebbe ad aggiungersi a Maggio, a Zuniga, ad Armero ed a Reveillere. Il colpo è complicato ma è una tentazione indiscutibile, sostenuta dalla convinzione collettiva di poter accelerare (e sul serio) sull’out di sinistro e di avere, a quel punto, un settore di autentico spessore. Però Antonelli (27 a febbraio) non va ritenuto assolutamente bruciato: c’è un’opzione morale che cadrebbe solo nel caso in cui Kolarov si vestisse d’azzurro.
IL SOGNO – Ha un nome e un cognome: si chiama Erik Lamela. E’ spuntato dal nulla, in tempi non sospetti, ma va avvicinato con la cautela del caso, perché un affare da trenta milioni di euro dello scorso giugno non può essere sbriciolato così: ma il Napoli ha ricordato al manager del calciatore che quel talento ingolosisce e che se il Tottenham dovesse ritenere utile cederlo (in prestito), se ne potrebbe parlare anche subito. Certo che sì: perché un Lamela al giorno…
Fonte: Corriere dello Sport
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