NAPOLI – C’era andato vicino, e pure parecchio. Il Napoli, in estate, durante il rush finale di mercato, aveva messo gli occhi (e non solo) su Jackson Martinez. C’è stato un lasso di tempo, nemmeno molto breve, in cui il 27enne colombiano nato a Quibdò, su richiesta di Rafa, pareva dovesse vestire la casacca azzurra. Con sommo tripudio dei tifosi, che già accarezzavano l’idea di una coppia da sogno. Là davanti, Jackson Arley Martínez Valencia di fianco a Gonzalo Higuain. Altro che rincalzo o sostituto. Una vera e propria coppia di fatto per la rincorsa al tricolore, ma anche per lanciare l’assalto alla Champions.
FORBICE – Soldi, sempre soldi però. Troppi, o meglio, troppo larga la forbice. Quella che s’era andata a determinare tra l’offerta del Napoli e la richiesta del Porto. Cha Cha Cha, El Diablo, El Ticholo, Pantera, artista del gol ma anche uomo dai molteplici “alias”, non è diventato azzurro per una manciata di milioni. Ma, tant’è: sui 40 imposti dalla blindatura (clausola rescissoria), che vuoi che facciano cinque, sei milioni? Eppure facevano. Forse i portoghesi ne avrebbero limati massimo un paio, ma Bigon aveva licenza di spingersi sino a 32, al massimo 33. Non si sa, alla fin fine, dove sia arrivato il puntiglio e dove sia cominciato il buonsenso. Anche perché ne erano già stati stanziati ben 40 per il Pipita e il buonsenso suggeriva di non pareggiare quella cifra per prendere colui che inizialmente doveva rappresentare un rincalzo di lusso. Fatto sta che il dialogo fu fitto già da prima del 24 luglio scorso, quando i procuratori del bomber fecero tappa nel ritiro di Dimaro, ma poi se ne continuò a parlare a Londra, mentre gli azzurri erano impegnati nell’Emirates Cup. Alla fine fu fumata nera, i dirigenti portoghesi irremovibili nonostante il gradimento del calciatore, e il Napoli per coprire la casella di vice-Pipita rivolse le sue attenzioni sul connazionale Duvan Zapata (quasi 7 milioni). Un cambio di strategia, un acquisto di prospettiva. Si spera…
Fonte: Corriere dello Sport
