NAPOLI – Lui, sempre lui, fortissimamente lui: Javier Mascherano. Più che un’idea, più che un’ipotesi o una possibilità. Il “Jefecito” è ormai una volontà popolare: plebiscitaria. Mascherano il profilo giusto. Un sussurro che è diventata un’eco. Marca in Spagna spara titolone e foto. Il rapporto con Benitez il pass per vederlo vestito d’azzurro, il gancio per accalappiarlo e portarlo via da Barcellona, il pretesto per schierarlo nella formazione tipo di ognuno: il nuovo Napoli, quello che verrà, un po’ reale e un po’ evidentemente da costruire guardando già più in là, a quel che accadrà. Fiutando il mercato.
«Sarebbe bello arrivasse Mascherano». Callejon il tifoso che fa mercato a Kiss Kiss. L’apprezzamento gracchia nelle radio a ora di pranzo e va oltre ogni ostcaolo. Napoli chiama. Davvero. Il telefono di Benitez l’altoparlante di una vecchia amicizia, di una stima profonda, e perché no, di un interesse legittimo ad allenare i migliori, Mascherano, il jolly, il tuttofare di centrocampo e difesa, il prolungamento in campo di ogni allenatore.
Tre anni insieme a Liverpool, chissà se un giorno pure a Napoli. Benitez ci proverà. Ancora. Le lusinghe più di tutto. Più dell’età matura, dell’ingaggio da top player e della calamita Barcellona. Che tiene legati pallone e giocatori. Napoli il progetto intrigante, la sfida da lanciare all’Europa, la città più argentina che c’è.
Mascherano il sogno che torna, Maxime Gonalons il nome che non è mai andato via. «Aurevoir, Monsieur». S’erano lasciati così a gennaio, e neanche col sorriso. Napoli e Lione, De Laurentiis e Aulas: i presidenti. Un mese e più di tiramolla. Gonalons ancora a Lione. E soprattutto, e pure, sulla lista di Benitez. Tredici milioni più bonus il prezzo che sembrava poter essere quello giusto. Si ricomincerà da lì, e dalla necessità di crescere, migliorare l’organico, allargarlo. In ogni reparto. Benitez la traccia da seguire, lo scouting l’occhio sul mondo, Bigon per tutto e ovunque. Pure quando non c’è. Contatti, avvistamenti, viaggi. Il Borussia Dortmund un laboratorio di talenti continuamente monitorato. E presto, c’è chi giura, assaltato. La priorità numero 1 è però, ora, Reina. Il prestito è in scadenza, i tentativi per convincerlo a restare già cominciati. Soldi giusti, progetto pluriennale e ambizioni forti, fortissime. Da Pepe.
Fonte: Corriere dello Sport
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