Gente che va, gente che viene: e in quel frenetico vociare, le emozioni d’un addio (annunciato) s’accavallano con la curiosità di un acquisto (da definire). Adieu Pocho: cinque anni in cui l’estasi finisce per trasfromare in tormento l’ora X del distacco fissata (ancora teoricamente) per mercoledì 13 giugno, quando le lacrime «napulitane» finiranno per scorrere sulle guance d’uno scugnizzo ch’è stato amato e ha ricambiato non solo con le prodezze, ma con quanto ha ripetuto l’altra sera negli States, al termine di Argentina-Brasile, agli amici piombati nello spogliatoio: «Io Napoli la porto nel cuore». Il calcio(mercato) è un frullatore e stamani è – come sempre – un altro giorno, stavolta buono per cominciare l’assalto ad Aly Cissokho (25), il francesino che piace ed al quale il Napoli aspetta per poter dare il proprio bienvenue : gli affari sono affari e bisogna usare la testa, ancor prima del portafogli, per chiudere in maniera equa (e vantaggiosa) una trattativa.
RUGGITO PER IL LIONE – L’assalto a Cissokho richiede tempi «umanissimi», però la scossa c’è stata, le intermediazioni viaggiano e l’ottimismo trapela: per forzar la mano, c’è la volontà d’un calciatore che in Italia c’era arrivato due anni fa (per andare al Milan), che dovette poi tornare in Francia, e che ora, senza la Champions a confondere le idee, vuole altro. Il Napoli ha consentito che a Cissokho arrivasse la disponibilità ad accoglierlo, una manifestazione d’intenti sostenuta dall’ammirazione per un uomo perfettamente integrabile nel progetto: ora, la parola passa agli ambasciatori, che hanno pieno mandato e che nel comunicato ufficiale del Lione, pubblicato sul sito del club, hanno già rivelato le prime crepe.
LA FORBICE – Gli undici milioni di euro, ritenuti dal Lione, la soglia per sedersi e dialogare, restano una frontiera relativamente distante dal piano d’investimento che il Napoli ha approntato e che invece non va oltre gli otto milioni: a separare dall’ipotesi del sì, c’è una forbice sostanziale (e sostanziosa), non un baratro. E poi c’è dell’altro: c’è la consapevolezza francese di doversi privare d’un calciatore «scarico»; c’è la convinzione in De Laurentiis, Bigon e Mazzarri di essere al cospetto d’un calciatore di «primissima fascia»; ci sono dunque le condizioni affinché si registri un passo indietro da chi cede ed uno in avanti da chi acquista. Aly Cissokho rappresenta (saldamente) la scelta iniziale d’una estate già pianificata e da illuminare con tre stelle – il difensore, l’esterno di fascia, il mediano di regia – e poi (ma solo eventualmente) da arricchire con un attaccante simil-Lavezzi.
MALINCONIA – Ma è anche arrivato il momento della separazione (consensuale) largamente prevista dal giorno in cui nacque la clausola rescissoria ed Ezequiel Lavezzi: Napoli e Psg non hanno quasi nient’altro da dirsi, se non trovare la data giusta per un’amichevole (celebrativa e di lusso) al San Paolo che servirà pure per integrare l’accordo da 27,5 milioni di euro. Lavezzi è virtualmente un «francesino» e lo diventerà ufficialmente quando avrà firmato il suo quadriennale da 4,5 milioni di euro: il mercato d’Oltralpe si apre dopodomani e l’annuncio d’un trasferimento vantaggioso e però anche doloroso (per le parti) potrebbe arrivare contemporanea a quel gong che chiuderà un’epoca e però – contestualmente – un’altra ne aprirà, con un velo d’umanissima malinconia da far scivolare via.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.