Si riparte da lì: dal numero 1. Che tra un po’ ufficializza il rinnovo, per poi rimettersi la tuta: avanti tutta, di corsa, senza conoscere la fatica né il riposo, con il desiderio di arrivare «fino a quarant’anni» con la maglia del Napoli addosso. L’ultimo – pardon, l’unico – a chiudere la porta sarà di nuovo De Sanctis, tre anni ed un futuro alle spalle; e però, pure all’orizzonte. Contratto in scadenza nel 2013, ma quelli son dettagli consegnati – con gli eventuali timori – al bagnasciuga: perché poi, quando sarà il momento, ci sarà pure la firma e un nuovo accordo, fino al 2014. L’età pensionabile è lontana, perché le mani hanno afferrato il sogno della giovinezza ( «io volevo questa maglia da quando ero bambino e qui giocava Maradona» ) e promettono di non lasciarla più, almeno sino al triplice fischio della carriera di De Sanctis: «Sarebbe bello uscire di scena al San Paolo». Però, intanto, intorno c’è fermento, com’è giusto che sia, e il tam-tam serve per definire ancora (e sempre) le gerarchie.
CIAO ROSATI – Antonio Rosati s’è fatto un anno in panchina: unica eccezione a Firenze, novanta minuti di gloria e poi una esistenza da spettatore. De Sanctis ha un fisico bestiale, le gioca tutte, come successo in due anni (sempre presente) e così sarebbe stato pure nella terza stagione consecutiva se alla vigilia della gara del «Franchi», ragionando ad alta voce, Mazzarri non avesse valutato assieme al suo estremo difensore (titolare) la possibilità di un occasionale turn-over. E allora, che fare? Le richieste non mancano: prima s’è presentato il Torino, poi si sono fatte avanti con qualche messaggino subliminale la Fiorentina ma anche il Genoa e a quel punto la domanda è sorta spontanea in chiunque, Rosati compreso, che vuole rimettersi in gioco. Ipotesi cessione probabile, non certa, perché il Napoli vuol capire bene chi sistemare alle spalle di De Sanctis: però parte il progetto-2.
LA MEGLIO GIOVENTU’ – In teoria, s’è cominciato il lavoro in prospettiva da qualche mese: e non a caso, nel marzo scorso, a Castelvolturno s’è avvicinato un sedicenne, lo slovacco Martin Junas , consigliato da Venglos in persona (Clicca qui per leggere la nostra intervista in esclusiva al suo allenatore Macek, clicca qui per leggere l’esclusiva di generazioneditalenti.com del 25 Aprile). E se lo dice il procuratore di Hamsik, c’è da andare sul sicuro. Ma siamo alle ispezioni lungimiranti. Mentre l’immediatezza, giustamente, richiede altro. Un vice di spessore, pronto (eventualmente) per l’uso nel caso in cui De Sanctis abbia bisogno di tirare il fiato. Adrian Lis (20), polacco, è stato radiografato a Castelvolturno: resta nell’elenco, nel caso in cui si tenti di cavalcare l’onda verde.
L’OBIETTIVO – Ma da un anno e mezzo, ormai, il vento dell’Est soffia con discrezione alle spalle di Morgan De Sanctis, per la cui eredità (lontana) il Napoli bisognerà pure organizzarsi: Ciprian Tatarusanu (25) portiere della Steaua Bucarest, un muro di gomma nella doppia sfida di Europa League, il migliore in campo nel 3-3 in Romania e miracoloso oltre ogni lecita previsione nell’1-0 determinato solo al 93′ dalla “zuccata” di Cavani. Diciotto mesi, non è cambiato nulla: Tatarusanu resta un obiettivo, ovviamente collegato alla cessione di Rosati, perché ha i requisiti giusti per essere inserito in organico; è sufficientemente giovane, non ha costi di acquisto elevatissimi – tre milioni di euro, però trattabili – né pretese eccessive; e poi ha persino la «benedizione» del titolare, che in lui – all’epoca – ha intravisto le qualità giuste.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.