NAPOLI – Certo, manca ancora poco alla resa dei conti (leggasi fine mercato) ed ancora c’è da fare. Parecchio ancora da sistemare, se la cosa la si voglia osservare da un determinato punto di vista. Che è quello di chi va, di chi è destinato a lasciare l’azzurro per nuove soluzioni cromatiche. Vicine o lontane che siano. Perché, se i giochi sono (quasi) fatti per ciò che concerne il reparto arrivi, non vale la stessa cosa per quello delle partenze. Ma, provando sempre a mantenere calma e gesso, alla fine si (dovrà) ridurre per necessità quella rosa ancora piuttosto abbondante stando alle dichiarate esigenze di Don Rafé. Che, ormai si sa, per i suoi ingredienti è abituato ad usare il bilancino da farmacista. Una squadra ed il suo doppio, poco più di così.
GARGANO – Non c’è più feeling con la tifoseria, soprattutto dopo la parentesi nerazzurra (colori preferiti anche alla play-station) che gli aveva procurato un bel salasso di quei consensi che, in effetti, apparivano già in fase calante. Vuoi anche per qualche partita in più presa per il verso storto, e perciò, allo stato delle cose, in pochi davvero accuseranno il definitivo divorzio dal tamburino di Paysandù. Che però, ad onore del vero, nel lustro partenopeo non s’è mai defilato. E’ tra quelli prossimi all’imbarco, in fila per il ceck in, destinazione Parma (o anche Benfica, ma in seconda battuta). Può essere, anche se non certo. C’è Donadoni, suo estimatore, avendolo allenato a Napoli nello spazio di 18 partite e sette mesi. Abbastanza per capire che potrebbe fare al caso del suo Parma. Certo, la trattativa non risulta essere delle più agevoli, ma nel giro di qualche giorno potrebbe andare in porto. E Walter in volo. Con la possibilità di riprendere finalmente quota giocando da titolare e con muovi stimoli.
CALAIO’ – Il Calaiò ri(acquistato) nel gennaio scorso per appuntargli al petto la stelletta di vice-Cavani (?), riuscendo a farlo poi davvero poco, pare invece essere moneta corrente. Brevissimo e nemmeno tanto intenso il suo secondo capitolo azzurro, ma con l’innegabile soddisfazione di avere più pretendenti in attesa. Dal Torino, al Palermo, al Livorno, e poi Chievo e poi ancora Grecia e Cina. Ma, alla fine l’hanno praticamente spuntata i Grifoni. Cosa già praticamente fatta e solo da ufficializzare: l’Arciere artefice del doppio salto in A, volerà a Genova durante la prossima settimana, pronto a far coppia con quel Gilardino, a ripetizione nel pensieri del Napoli. Un commiato che lascerà qualche rimpianto, visto l’attaccamento alla maglia del calciatore.
DOSSENA – Anche per Andrea, naturalmente, è questione di giorni. L’aria per lui di sicuro va cambiata. Benitez, che lo aveva avuto alle dipendenze nel Liverpool, non ritiene che sia il caso di bissare. Qualche interessamento per l’esterno di piede sinistro c’è stato. Più di un club ha bussato ma, al momento, sembrano palleggiarselo il Toro e i turchi del Trabzonspor, con bilancia pendente a favore dei granata, che nei prossimi giorni potrebbero muovere i passi decisivi per assicurarsi quella copertura di fascia richiesta da Ventura.
DONADEL – Ingaggio sproporzionato alla resa del mediano (non si sta a parlare di valore in tutti i casi) che nei due anni di azzurro, tra convalescenze e bocciature, ha potuto combinare ben poco per far risalire le sue azioni. Quel milione (circa) di stipendio è un bel deterrente, non c’è che dire. C’era l’opzione Livorno ma è saltata per indisponibilità del calciatore, ora s’affaccia l’ipotesi Bologna, il cui staff societario ha or ora effettuato un passaggio in città. Anche se (principalmente) per ovvi motivi diversi.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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