Non è ancora tempo di triangoli, però occhio: il Chelsea attende l’esito dell’incontro delle prossime ore per capire se lanciare o meno l’affondo per Maurizio Sarri. E mette fretta al tecnico di Figline che ha dato l’altolà a ogni trattativa. Ma il tempo stringe: sabato c’è la finale di Fa Cup e, se Antonio Conte dovesse centrare lo «zero tituli» nella sua seconda stagione inglese, Abramovich potrebbe metterlo alla porta (con una buonuscita di circa 20 milioni di euro) e ricominciare proprio dall’allenatore del Napoli.
La stampa britannica pensa che l’oligarca russo starebbe trattando anche Pochettino. In tal caso, nel puzzle delle panchine si libererebbe quella del Tottenham dove ha lavorato a lungo Franco Baldini, amico per la pelle di Maurizio Sarri e che, all’improvviso, potrebbe tirare la volata al suo praticamente vicino di casa. Ma attenzione: l’idea di liberarsi col pagamento della clausola (entro il 31 maggio) è l’ultimo dei pensieri che passano per la testa a Sarri. Sa che questa operazione potrebbe essere interpretata come una fuga. La Premier lo affascina ma fino a un certo punto: sa che lì vogliono manager e lui si sente solo uomo di campo.
Sarri, dal vertice con De Laurentiis, vuole un punto di intesa, in un senso o nell’altro. Magari anche una separazione consensuale. Ma non dirà: me ne voglio andare. O almeno questo ripete al piccolo mondo di chi gli sta vicino in queste ore.
Un passo alla volta, però. Perché ovvio che questo viene dopo. È un discorso che Sarri farà solo in caso di fumata nera dal vertice che, salvo imprevisti, si terrà questa sera. Un incontro delle verità, nel senso dell’ultima verità. Ieri non ha parlato del suo futuro alla squadra, ha sottolineato nel suo discorso solo la buona prestazione con la Sampdoria, rimproverando i suoi per un primo tempo, a suo dire, lezioso, giocato con un palleggio troppo basso. Insomma: pare tutto, tranne che uno che se ne sta andando.
De Laurentiis vorrà capire se il tecnico toscano fa sul serio quando parla di massicci investimenti, come fa intendere ogni volta che parla del prossimo Napoli. E capire se le perplessità sul futuro da big della squadra hanno un fondamento, oppure scaturiscono solo dall’amarezza per il secondo posto. Dall’aria che tira, sembra proprio che Sarri chiederà cambiamenti radicali nella rosa, con l’arrivo di grandi giocatori. Insomma tutto il contrario della tendenza che da sempre contraddistingue la politica di De Laurentiis. Sarri vuole certezze per quelli senza clausola: chi parte e chi resta.
Cosa bisogna aspettarsi? Colpi di scena clamorosi, come l’addio di Sarri? L’ipotesi non è da scartare, ma lo strappo può essere ricucito. De Laurentiis pensa al dopo-Sarri: c’è Ancelotti che è opzione chic e non da scartare, anzi è da tenere in fortissima considerazione anche per il forte legame personale tra il patron e il tecnico ex Real; poi quella più semplice che porta a Giampaolo e le piste internazionali come quelle di Benitez e Fonseca. Rafa resta il prediletto del patron azzurro: con lui alla guida potrebbe davvero pensare a un rimescolamento della rosa. Esattamente come fece nell’estate del 2013.
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