Tornerà nelle prossime ore in Italia. Troverà un Napoli ancora in corsa per lo scudetto e un contratto da discutere con il suo allenatore per convincerlo a restare qui con il sorriso. De Laurentiis si prepara al terzo atto del discorso prolungamento del contratto con Sarri, dopo il faccia a faccia di Figline a gennaio e il lungo colloquio durante la sosta di marzo. Il patron ha i suoi dubbi, così come li ha il tecnico toscano: De Laurentiis non sa se Sarri se ne andrà ma se lo aspetta perché tante cose non gli tornano. E sa pure che né la clausola da 8 milioni né gli altri due anni di contratto potranno trattenerlo in azzurro senza la sua convinzione.
Il cielo è nuvoloso, ma questo non significa che scoppierà un temporale. Di certo, qualche fulmine si intravede. Perché spunta un primo indizio. Sarri ha infatti annullato il contratto d’affitto della sua villa a Varcaturo e nella quale vive dal primo giorno di Napoli. La disdetta è avvenuta 15 giorni fa. Una comunicazione che può anche essere il preambolo a un trasloco in zona, in una abitazione più grande, e non necessariamente una prima prova del suo addio. O magari c’è qualcosa che non va con il padrone di casa. Ma in realtà non è un buon segnale: perché lui è scaramantico, va in trasferta sempre con la stessa valigia e a certe cose è legato in maniera viscerale.
Una disdetta che può anche non significare nulla: anche Cavani lasciò la sua prima casa a Lucrino per spostarsi a Baia e da lì a Parco Matarazzo in via Tasso. Però è evidente che Sarri e De Laurentiis sono ancora distanti. La cosa non sta incidendo affatto sul rendimento della squadra: Sarri si aspettava da tempo un ritocco all’attuale ingaggio da 1,4 milioni di euro ma non è mai andato sulle barricate e da tempo aspetta in silenzio gli eventi. In queste ore s’è parlato anche di un sondaggio del Monaco per lui, ma il contatto non pare abbia avuto seguito. A De Laurentiis, come a tutti i tifosi napoletani, l’idea di un addio di Sarri dispiace assai, ma ormai bisogna aspettare l’ultima giornata per sapere la verità. Perché solo allora usciranno tutti allo scoperto. Il presidente ha ancora molto più di una speranza di riuscirlo a trattenere. Una disdetta che è un segnale che non fa ben sperare, inutile girarci intorno. Anche se ora davvero si fa fatica a pensare al contratto tra Sarri e De Laurentiis alla luce della trasferta a Milano contro il Milan e dello scudetto che resta a portata di mano.
Però è chiaro che secondo consuetudine stagionale, è a primavera che le panchine cambiano padrone. E l’ultimo scenario è degno di un incallito scommettitore. Thomas Tuchel è praticamente l’erede di Emery sulla panchina del Psg e per Sarri c’è un oligarca russo che pronto a fare pazzie: è il padrone del Chelsea, Roman Abramovich. Sarri non vuole distrazioni al suo pensiero unico, che è quello di vincere il campionato con il Napoli.
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