El matador, osservato dal buco della serratura, è un soggetto dei desideri senza frontiere: e dalla Russia all’Inghilterra, dalla Spagna alla Germania, non c’è un amante del calcio che possa negare d’aver pensato a Cavani per almeno un secondo. Il mercato è spesso voci ma talvolta anche pubbliche ammissioni: e nel De Laurentiis che nell’estate del 2012 sospira candidamente di «aver rifiutato un’offerta da 50 milioni di euro» si può intravedere praticamente lo Zenit di Luciano Spalletti, quella macchina da «guerra economica» che quando parte si ferma dinnanzi a nulla, solo al no del presidente del Napoli. Ma il danaro non manca, eh no, neppure al Manchester City, che da un bel po’ s’è lanciato sull’uruguayano: trattativa prima nella penombra, poi sotto la luce abbagliante dei riflettori, accesi da De Laurentiis nel mese scorso, in un convegno: «So dieci mesi che mi chiedono di Cavani: ma io per far banco impiego un secondo». Soldi, soldi, tanti soldi e tutti cash: senza infilarci dentro contropartite economiche, senza richiedere sconti sulla clausola da sessantatré milioni di euro, soprattutto potendo contare sull’alto gradimento di un top player che se proprio deve lasciare Napoli potrebbe farlo seguendo il richiamo dalle giovinezza. «Da bambino sognavo il Real Madrid o il Barcellona». La strada maestra conduce dritto in Spagna e, sarà un caso, ma Florentino Perez per la prima volta s’è sbilanciato ieri: «Cavani è veramente molto forte». Il pensiero ricorrente del Bayern Monaco, avvicinatosi con cautela qualche tempo fa: c’era Giovanni Branchini – il manager – a Castelvolturno e non dev’esser passato per semplici saluti…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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