CASTELVOLTURNO – A come acquisti: e certo, eh già, perché quando gennaio s’avvicina, i pensieri sparsi corrono veloci. Il mercato è un tormento(ne), una giostra incontrollabile, una splendida fiera dei sogni (per i tifosi) e la disperazione dei diesse. A come acquisti: chiaramente, perché quando il rintocco del Big Ben sta per dar via alla riffa, l’occhio va sull’elenco della spesa (presunta o reale) per tracciarsi un orizzonte azzurro che più azzurro non si può, nel quale Gonalons sta per intrufolarsi per candida ammissione di Guerra (procuratore del calciatore) a Canale Napoli: «Sì, è vero sto trattando con Bigon».
E UNO – A come Antonelli (27), l’ipotesi iniziale per andare a cancellare l’emergenza degli esterni, quei buchi aperti dall’accidente di Zuniga e di Mesto, colmati innanzitutto con Reveillere e poi con l’attenzione per quell’esterno massiccio, muscolare, mancino naturale utile per andare ad ingrossare l’organico. La chiacchierata iniziale s’è spinta ben oltre e le schermaglie sono state ormai rimosse: i dettagli, come si usa in casi del genere, rappresentano un ostacolo sormontabile per un affare che sembra annunciato.
E DUE – Ma la procedura prevede altri passaggi, in quella ch’è ritenuta (a ragione) la zona nevralgica: la priorità – e lo sostiene l’organico – è a centrocampo, laddove allo stato restano disponibili tre uomini e un altro ancora ne serve. Il passato (recente) che ritorna è racchiuso in Maxime Gonalons (25 a marzo) regista e interditore del Lione, l’idea dell’estate mai completamente abbandonata e sostenuta peraltro da conferme autorevole. «So che il Napoli mi vuole» l’ha detto Gonalons, una settimana fa. «E’ Gonalons il profilo per questa squadra» l’aveva sussurrato – ma dinnanzi a microfono aperti – De Laurentiis. La cronaca non va dunque separata dai fatti, da ciò che s’è sentito poi da Guerra; però poi esistono le strategie di comunicazione, le opportunità, la tempistica: Gonalons è l’architrave (ipotizzato) per quella fascia di terra abitata ora da Behrami, da Inler e da Dzemaili ma non resta l’unica opzione attuale, perché intanto non è mai scemato l’interesse per Fernando Franciso Roges (in arte sinteticamente Fernando), ventiseienne da bosco e da riviera, dunque da lotta e da governo, mediano del Porto che si svincola nel giugno che verrà a parametro zero, che non sarà facile acquisire a gennaio, che però non potrebbe partecipare alla Champions (eventualmente). Ma le gerarchie son chiare, da luglio..
E TRE – Last but not least, il centrale difensivo inserito nell’elenco delle cose da fare: la scelta non è semplice, le opportunità tutte costose e poi prima bisognerà intuire cosa ne sarà di Paolo Cannavaro, relegato al ruolo di quarta scelta ma comunque con un curriculum vitae di rispetto. L’addio del capitano è una eventualità, mica una certezza: meno 33 al via delle operazioni, il tempo è un galantuomo.
Fonte: Corriere dello Sport
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