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Graziano Pellè e la sua rivincita: è stato il Feyenoord a cambiargli la vita

In Inghilterra lo chiamano the Italian goal machine ma prima del Feyenoord tante delusioni per Pellè

Scaricato dal campionato italiano, adottato da quello olandese, quest’anno titolare in Premier League. Ora il primo gol con la Nazionale, alla prima presenza in maglia azzurra. Sì, è la rivincita di Graziano Pellè nei confronti di un calcio che non si è mai interessato troppo a lui. Tante le esperienze nel bel paese, tra Serie A e Serie B. Prima ancora, con la maglia del Lecce. Giovanissimo, ma pronti-via e in bacheca due scudetti Primavera. Stellina, promessa, prospetto futuribile: nì. Via coi prestiti, perché con i salentini non riesce a trovare spazio. Catania, Crotone e Cesena. E su e giù e giù e su. Tante le presenze che gli vengono concesse, ma pochi i gol. E tutti sanno quanto possa far male ad un attaccante non riuscire a segnare. Nell’estate 2007 la grande occasione, il suo cartellino viene acquistato dagli olandesi dell’AZ Alkmaar. Eccolo il treno giusto… Macchè, anche qui non va: solo 14 centri in 78 partite giocate e arrivederci ciao ciao al tanto atteso salto di qualità. Parma allora? Sì.

E no, poi il prestito a Genova, sponda blucerchiata. Arriva l’estate e di nuovo l’Olanda. Altri bagagli che pesano come i dubbi, senza sapere che invece le due stagioni al Feyenoord gli cambieranno la carriera. 57 gol in 50 presenze. Numeri da capogiro, che non valgono però la convocazione al Mondiale brasiliano, il sogno dichiarato dell’attaccante leccese. Numeri che valgono, però, la chiamata della Premier League: il ragazzo approda al Southampton. Dolce partire stavolta… Tant’è: sette partite, tutte da titolare senza mai essere sostituito. Stellina? Stella da quattro gol, di cui uno splendido – in rovesciata – ai danni QPR. Nel frattempo arriva anche la chiamata tanto attesa, quella della Nazionale. Quella di Antonio Conte che, di Lecce come lui, ha deciso di crederci e di portarlo con se per l’esordio nelle qualificazioni a Euro 2016. The italian goalmachine (è soprannominato così in Inghilterra) ha ripagato la fiducia e alla prima presenza non ha fallito. Tap-in vincente da pochi passi e gol decisivo. Una serata indimenticabile, per lui che dal calcio italiano era stato dimenticato, ma dal quale ora viene coccolato. Adesso deve solo continuare a fare bene, per guadagnarsi di nuovo la maglia azzurra e in futuro, chi lo sa, il tanto sognato Mondiale…

Fonte: Carlo Canavesi per gianlucadimarzio.com

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