La consapevolezza di una buona prestazione non mitiga l’amarezza della sconfitta: Maxime Gonalons, centrocampista del Lione, riflette sulla partita d’Europa League contro la Juve, sull’illusione di reggere il confronto e sulla resa al gol di Bonucci nel finale. L’analisi, nella mixed zone dello Stade de Gerland, diventa anche scudo per domande più complicate, sul rilancio del Napoli e sulle sue aspettative: non è un caso che in tribuna ci sia il ds azzurro Riccardo Bigon, con gli occhi addosso ad Alexandre Lacazette e Samuel Umtiti, giovani simboli di un vivaio fertilissimo, ma soprattutto su di lui, mediano abile a scavare trincee davanti all’area ma anche a disegnare il lancio o avventurarsi sfruttando il fisico. «Bigon in tribuna? – sorride – E’ una bella cosa, però non voglio fare commenti sul mio futuro».
BATTAGLIA – Giusto così, è questione di rispetto per il Lione, di concentrazione esclusiva su Ligue 1 ed Europa League, fors’anche di disagio perché il tema scotta e lui preferisce aggirarlo anziché rifugiarsi in frasi fatte. Così, mentre giunge l’eco dei tifosi bianconeri che festeggiano una vittoria preziosa, il riferimento alla serie A che Maxime concede ancora è legato a una riflessione sul match: «E’ stata una battaglia a livello tattico, ma contro le squadre italiane è sempre così».
SCENARIO – Al di là delle dichiarazioni, risicate per opportunità o scaltrezza, le porte rimangono aperte: il ragazzo di Venissieux lo lascia intendere nei giorni di virgilia, chiarendo di non essere stato lui a rifiutare il Napoli a gennaio, ma d’essere stato blindato, quando la trattativa era inoltrata, dal presidente Jean-Michel Aulas. Non voleva indebolire la squadra a metà stagione, ma a giugno lo scenario sarà diverso: il Lione, secondo la nuova filosofia, sacrificherà alcuni gioielli, e il centrocampista è tra i più richiesti. Non c’è solo il Napoli, sia chiaro, ma il vantaggio acquisito attraverso i vecchi contatti e la stima di Rafa Benitez sembrano davvero spianare l’operazione.
VETRINA – Quanto alla missione francese di Bigon, è andata sicuramente bene: non che il ds avesse bisogno di 90′ per inquadrare le qualità del suo obiettivo, ma la prestazione solida offerta le ha confermate appieno. Adesso ci sarà una nuova vetrina allo Juventus Stadium, in una partita di ritorno che lascia poche chance al Lione ma che non sarà affrontata certo con rassegnazione: «Ci siamo confrontati bene, ma non abbiamo ottenuto il giusto risultato. A Torino sarà difficile, ma non ci arrenderemo: nel calcio tutto è possibile. Abbiamo bisogno di segnare, poi vedremo cosa accadrà».
Fonte: corriere dello Sport
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