Il futuro di Lavezzi è già un intrigo. Appuntamenti fissati e poi smentiti, incontri segreti, cifre e contropartite. L’Inter comunque ci sta provando seriamente, Moratti ha promesso a Stramaccioni che farà di tutto per accontentarlo. E infatti ne ha parlato direttamente a De Laurentiis. Il presidente del Napoli è partito chiedendo la cifra della clausola, disposto a inserire anche contropartite tecniche, sopratutto Pandev. È vero che lo stipendio del macedone è superiore al tetto ingaggi (guadagna 3,5 milioni), ma il suo contratto con i nerazzurri scade nel 2014 e il Napoli potrebbe così proporgli 5 anni a cifre più vicine ai paletti fissati dal club azzurro. Gli altri nomi? Si è parlato anche di Faraoni, Obi, Pazzini e Ranocchia. Il primo proposto dall’Inter per abbassare di circa 6 milioni la cifra, il secondo chiesto dal Napoli ricevendo un cortese rifiuto, mentre Pazzini e Ranocchia sono finiti sul tavolo della discussione senza approfondimenti immediati. Ci sarà modo per riparlarne, l’affare è partito ma i presupposti per chiuderlo non sono ancora sicurissimi. Perché quando ci sono più parti coinvolte, è sempre difficile chiudere il cerchio in fretta. Perché il Psg spinge e i contatti con Mazzoni (l’agente di Lavezzi) sono frequenti. Perché le inglesi stanno decidendo se scendere in campo concretamente. Nonostante Mancini abbia quasi chiuso per Hazard (il ruolo è comunque considerato diverso) e il Chelsea stia valutando il rinnovo di Drogba. Una cosa sembra certa, non so se arriveranno mai conferme pubbliche: Lavezzi riterrebbe chiuso il suo ciclo a Napoli, ha dato e ricevuto tanto (tutto) in 5 anni, adesso ci sarebbe voglia di una nuova sfida prima di rientrare poi in Argentina e chiudere la carriera dov’era cominciata. Il rapporto con Mazzarri poi scricchiola, le ultime panchine non sono state capite ma accettate per il rispetto del gruppo, sacro per l’argentino. De Laurentiis l’ha capito, ne parla spesso (l’ha fatto anche negli ultimi giorni) con Mazzoni, ma attualmente non ritiene giusto derogare ai principi della clausola, niente sconti sulla cifra per adesso. Moratti comunque insisterà, Lavezzi è considerato il giocatore giusto per tornare competitivi. Nei disegni futuri di Stramaccioni, basterebbero lui e Destro (seguito anche da Lazio, Roma e Juve) per avere un attacco super, valutando così la cessione di Pazzini, troppo sacrificato a partire come riserva di Milito. A centrocampo c’è il via libera per riscattare Guarin (un pupillo di Strama), piace sempre De Jong, non dispiace l’idea di riprovarci con Mariga (ecco perché, al momento, è stata accantonata l’idea Mudingayi, nonostante il reciproco gradimento), mentre in difesa può servire anche un esterno sinistro: Kolarov è il primo obiettivo, si proverà per un prestito. Indipendentemente dal possibile rinnovo di Chivu, resterà anche Nagatomo. A proposito, per il giapponese sono in corso i lavori di prolungamento e adeguamento del contratto: adesso guadagna circa 700mila euro, ne prenderà quasi il doppio e allungherà fino al 2017, il premio per un giocatore molto apprezzato dalla società e stimatissimo da compagni e allenatore. Se la panchina dell’Inter non è più rebus, ce ne sono altre ancora incerte. E un profilo, quello di Vincenzo Montella che intriga sempre di più. Pulvirenti non vuole lasciarlo andare, lui resterebbe anche volentieri, ma dipende dai programmi e dalle offerte. La Fiorentina ci pensa, ma prima deve scegliere il nuovo direttore: Sartori ha detto definitivamente no, spianando la strada ad Oriali, non è escluso che arrivi comunque anche Fassone. Andrea Della Valle ha già ragionato su alcuni allenatori, dal ritorno di Ranieri alla scommessa Zeman, ma per motivi differenti le due piste non convincono fino in fondo. Ecco perché Montella è una tentazione forte, sarà determinante il parere del futuro dg. Anche la Roma potrebbe esserci ancora, se Luis Enrique confermerà l’addio: Villas Boas infatti perde quota, si pensa ad una soluzione italiana, i primi identikit sarebbero quelli di Pioli e Prandelli, ma è troppo presto per le proiezioni definitive. E Montella può diventare un candidato autorevole. Lo è stato, non ci crederete, anche per Zamparini. Che ha scelto Sannino, ma ha ragionato seriamente sull’attuale allenatore del Catania, come aveva fatto con Zenga. Il discorso non è stato approfondito, troppe resistenze, più o meno lo stesse che ha avuto Lodi. Anche lui cercato, nelle ultime ore, dal Palermo: il contatto è avvenuto tra Perinetti e il suo agente Alessandro Moggi, ma il regista del Catania ha stoppato sul nascere ogni possibilità. Almeno qui, l’intrigo è finito prima ancora di cominciare.
Fonte: Gianluca Di Marzio per Tuttomercatoweb.com
La Redazione
C.T.
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