In Uruguay hanno corso veloce, più veloce di lui. “Il Napoli ha preso Alvaro Pereira”. In realtà il giocatore piace molto, è stato seguito ma non c’è una vera e propria trattativa in corso. Ma chi è Alvaro Pereira ? Esterno sinistro del Porto, classe ’85, ha le caratteristiche richieste da Mazzarri: velocità, duttilità, esperienza internazionale (ha vinto Europa League e Coppa America).
Pereira, dopo una breve esperienza al Miramar, club di Montevideo, ha percorso gran parte della sua carriera tra Argentina, dove ha indossato le maglie di Quilmes ed Argentinos Juniors, e Romania, militando nel Cluj. Nell’estate del 2009 il passaggio al Porto dopo un derby di mercato con i rivali del Benfica. Nella prima stagione in Portogallo si classifica al terzo posto ma porta a casa già il primo trofeo, la Supercoppa nazionale. Il salto di qualità lo fa, però, la stagione successiva con Villas Boas in panchina che decide di arretrarlo a sinistra sulla linea dei difensori. La capacità di spinta, i tempi d’inserimento e l’esplosività che gli permette di andare con continuità sul fondo sono le principali qualità di Pereira, ma Villas Boas insiste nella sua crescita riguardo alla fase difensiva. Proprio seguendo l’allievo di Mourinho, Pereira fa passi da gigante; vince campionato, Coppa di Portogallo ed Europa League, successi che lo confermano sempre di più in Nazionale, di cui è titolare fisso anche nella Coppa America, vinta proprio dall’Uruguay nel 2011. Tabarez, però, lo schiera come terzo di centrocampo a sinistra; la posizione di esterno basso sulla corsia mancina è occupata dallo juventino Caceres. Pereira ricambia con ottime prestazioni condite anche da due gol realizzati contro Cile e Messico.
Villas Boas vuole portarlo al Chelsea ma il Porto rifiuta un’offerta di 22 milioni di euro. Un anno dopo Alvaro Pereira, che ha un contratto con il Porto fino al 2016, vorrebbe andare via per fare nuove esperienze, con la speranza che il suo club valuti con attenzione eventuali nuove offerte. È soprannominato “El Palito”, espressione dal doppio significato: il bastone per le lunghe leve che caratterizzano la sua corsa prorompente e lo spaventapasseri per il timore che incute agli avversari. E che intriga il Napoli.
Fonte: Gianlucadimarzio.com
La Redazione
C.T.
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