Liverpool, due giorni a casa di Rafa. Così il Napoli di Benitez ha iniziato a prendere forma, una full immersion di dati, nomi e profili. Lo spagnolo da una parte, Bigon e il suo reparto scouting (Micheli, Mantovani, Zunino) dall’altra. La prima situazione analizzata ha riguardato ovviamente il futuro di Cavani. Trattative davvero concrete al momento non ce ne sono, solo un timido approccio del City -quando ancora Mancini era allenatore- che proponeva Dzeko in cambio. A Benitez il bosniaco va benone, ma le parti si sono boccate sulla diversa valutazione dei cartellini, sarà necessario eventualmente rivedersi. L’agente di Cavani, Triulzi, intanto è a Buenos Aires, un segnale di come non sia già arrivata la fase operativa per una cessione del suo assistito. Il Napoli, nonostante una scadenza prestabilita della clausola rescissoria (dal 30 giugno al 10 agosto), vorrebbe mettere fretta al suo fenomeno: 15 giorni per portare un’offerta reale da poter poi affrontare insieme. Fretta che invece Cavani non ha. Primo perché il mosaico internazionale delle panchine non si è ancora completato, secondo perché operazioni del genere possono tranquillamente essere impostate a mercato già avviato. Se poi nessuno bussasse davvero alla porta del Napoli con la cifra richiesta, Cavani allora prenderebbe serenamente in considerazione l’idea di restare, magari affrontando nuovamente il tema del contratto. Quindi con un adeguamento piuttosto cospicuo, tema che comunque ad oggi non è stato ancora affrontato. Per la sua eventuale sostituzione si è parlato in Spagna anche di Negredo, ma al momento filtrano solo smentite, forse diplomatiche. In difesa, invece, Benitez ha chiesto espressamente un giocatore: Skrtel del Liverpool, considerato dall’allenatore più veloce di quel che sembri, insomma il rinforzo giusto per ripartire. A Rafa piacerebbero anche Kompany o addirittura David Luiz, ma sono identikit praticamente irraggiungibili, più giusto pensare a obiettivi da centrare senza volare troppo con la fantasia. Come Ramires del Chelsea, per esempio, finito al centro della discussione: piace, eccome, ma le sue caratteristiche sono considerate simili a Behrami e Dzemaili (più corsa, meno qualità), quindi da corteggiare solo in caso di una cessione. Restando al centrocampo, no a Lucas Leiva, nonostante fosse un suo pupillo: preoccupano infatti le condizioni fisiche non più ottimali. Sul mercato italiano, infine, sono usciti i nomi di Cerci e Astori, due giocatori che Bigon ha in testa di prendere e ha quindi sottoposto alla valutazione di Benitez. Che li studierà ancora meglio, guardando video su video, riservandosi una risposta nei prossimi giorni, al secondo vertice operativo di mercato. E Osvaldo? Era un’ipotesi gradita a Mazzarri, può essere un’occasione anche per Rafa. Sull’argentino, ai saluti con la Roma, ci sono pero’ altre voci. Una porta a Madrid, sponda Atletico, dove -è vero- ci hanno pensato, ma decidendo poi di passare la mano per motivi caratteriali, troppe controindicazioni legate al suo passato a Barcellona con l’Espanyol. Non in campo, dove fece benissimo, ma fuori. All’Atletico sperano così in Suarez, ma la concorrenza del Real rischia di essere insuperabile. Mentre per Osvaldo, occhio al Psg se parte Ibra: a Leonardo piace, qualche contatto embrionale c’è già stato, pista da seguire. Già chiusa invece la pratica-Falcao, abbracciato dal Monaco insieme a Moutinho, Carvalho e James Rodriguez: in Spagna rilanciano anche la presenza di una clausola pro Real (o Chelsea) da far valere eventualmente la prossima estate, ma il Monaco smentisce. Troppo ambiziosi i programmi per perdere il primo vero grande colpo dopo soli 12 mesi. Tornando in Italia, la Juve aspetta i prossimi giorni per insistere su Higuain o Tevez, facendo anche il primo passo per Jovetic. Da lunedì, il padre di Higuain tornerà a parlare con il Real per spingere Gonzalo verso la Juve, facendo magari scendere la cifra iniziale richiesta di 30 milioni. Altri appunti sparsi. La Roma insiste per Benatia e vorrebbe chiudere per Nainggolan ma deve ricucire col Cagliari, quindi l’Inter resta in corsa per il belga. Ai nerazzurri viene accostato anche Gila, in attesa del recupero di Milito, ma senza conferme. Inter che accoglierà -dal Napoli- anche Santoro nello staff di Mazzarri, ma può perdere il suo capo osservatori, Valentino Angeloni (talent scout di grande affidabilità), che ha un’offerta per andare a fare il direttore tecnico del Sunderland, sempre più italiano dopo Di Canio e De Fanti. Restano in dubbio, poi, le ultime panchine di A: Corini dovrebbe prolungare col Chievo, Sannino flirta con l’Hellas (incontro in vista), Preziosi pensa a Liverani dopo i dubbi di Strama, mentre Allegri potrebbe non andare giovedì da Berlusconi e risolvere il contratto prima per andare alla Roma. Se così fosse, Galliani proverebbe a convincere il presidente (che vuole Seedorf) a virare su Donadoni. Non a Liverpool a casa di Rafa, ma ad Arcore. A casa di Silvio.
Fonte: Gianluca Di Marzio per Tuttomercatoweb.com
La Redazione
C.T.
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