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GDS – Inler-Napoli: il matrimonio durante un pranzo a Ginevra

Prima di diventare leone il lunedì, per una presentazione in perfetto stile cinematografico, Gokhan Inler ha «subìto» domenica da Aurelio De Laurentiis l’ultimo assalto al cuore, a conclusione di un corteggiamento durato mesi. Per strappare il sì del centrocampista dell’Udinese, il presidente del Napoli ha scelto una ambientazione romantica, degna per il lieto fine: il lago di Ginevra. Domenica sera, poco prima delle 21, De Laurentiis (in giacca bianca), la moglie Jacqueline Baudit, Inler e il suo procuratore Dino Lamberti, sono entrati al ristorante dell’hotel Four Seasons, a due passi dal pont du Mont-Blanc, dove le acque del lago si ributtano nel Rodano. Un arrivo a sorpresa, senza prenotazione. Assieme a loro anche una quinta persona non meglio identificata. In mezzo ai tanti accenti francesi, tra i tavoli è risuonato, inconfondibile, quello di De Laurentiis, che ha descritto a Inler le meraviglie di Napoli: «Vedrai che bello. Se vuoi ti presto la mia barca così ti fai un bel giretto a Capri, Ischia, Positano». Al tavolo è arrivata subito una bottiglia di Nuits Saint Georges, un rosso Borgogna del 2009, che Inler non ha assaggiato in quanto musulmano. Come antipasto insalata con tartufo nero per il presidente e carpaccio, sempre con il tartufo, per il giocatore, felicemente stordito dalle parole del presidente del Napoli.

«Tu sei figlio di mamma svizzera e papà turco: ma ti senti più svizzero o più turco?», gli ha chiesto a un certo punto De Laurentiis. «Io sono un ragazzo preciso, per cui mi riconosco negli svizzeri. Ma non dimentico le mie origini», è stata la risposta. Al tavolo, mentre si discuteva di calcio, è arrivato poi altro cibo. Capretto con verdure per il presidente, branzino con carciofi per Inler. Poi la sorpresa del cuoco: sono stati serviti alcuni babà, tipico dolce napoletano, che De Laurentiis ha apprezzato particolarmente, assieme ai mirtilli, di cui è golosissimo. Durante la cena si è parlato, come è ovvio, del futuro di Inler a Napoli, a quel punto definito quasi nei dettagli con il procuratore. «Dove preferiresti abitare? Ti va bene a Posillipo?», gli ha chiesto De Laurentiis. Che poi, prima di uscire dal ristorante, ha cercato di mischiare le carte con i camerieri: «Ragazzi, questo qui è molto bravo. Peccato che vada alla Juve», ha detto sorridendo. E bluffando. Su Ginevra era già calato il buio e sull’acqua del lago risplendevano le luci della città. E’ in quel paradiso che Inler è diventato leone. Un leone azzurro.

Fonte: Gazzetta dello Sport

La Redazione
S.D. 

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