Cavani con la valigia pronta. Campagnaro già dell’Inter. Zuniga che potrebbe guardare anche più in là della maglia azzurra, chi lo sa. Questioni di denaro e di carriera. Faccende a volte un po’ irritanti, è vero, ma non scandalose. E’ il mercato, baby. Quello della “merce” buona che si lucida da sola e finisce in bella vista. Però di mercato ce n’è pure un altro. Quello dei ripudiati. Dei giovanotti arrivati, provati, riprovati, rimandati, bocciati, messi dietro la lavagna dello spogliatoio e infine trasferiti altrove. Per colpa loro o d’altri, beh, questo è un altro discorso, ma, cert’è, signorini come Federico Fernandez, Edu Vargas, Luca Cigarini e poi Santana, Uvini e Fideleff avrebbero da raccontare storie strane di speranze e delusioni.
UVINI – E’ l’altro mercato azzurro, questo. Il mercato dei prestiti che chissà come finirà. Il Napoli ci penserà. Ci sta già pensando. E così, mentre il destino del giovane e inespresso talento brasilero Bruno Uvini (zero partite con il Napoli e altrettante con il Siena) ha praticamente già il passaporto in mano per tornare a casa (in prestito anche là); mentre il biondone Fideleff dopo il fallimento azzurro s’è ripetuto a Parma e stessa cosa sta facendo a Tel Aviv e mentre Santana dopo Cesena ha trovato spazi di protagonismo al Toro (26 presenze e 4 gol), ci sono altri “ripudiati” che invece stanno facendo tentennare le convinzioni azzurre. Scarsi o non scarsi? Utili o non utili? Meritevoli di una seconda chance oppure da mandare ancora in giro sino alla fine del contratto?
FERNANDEZ – Federico Fernandez, per esempio. Ventiquattro anni adesso, il Napoli lo portò via all’Estudiantes per tre milioni, sicuro di aver fatto un bell’affare. Ma messo sulla destra della difesa a tre, impacciato nel gioco a ridosso della riga laterale, furono dolori azzurri per Fernandez. E così a gennaio scorso l’argentino che gioca pure nella Seleccion se ne andò in prestito al Getafe. In Spagna. Nella Liga. Ebbene, giocando nel suo ruolo naturale, Fernandez se la sta cavando nient’affatto male. Tant’è che il Napoli lo sta guardando e riguardando. E sempre con un poco d’interesse in più. Per riportarlo qui? Probabilmente no, ma Fernandez può diventare moneta sonante e importante del prossimo mercato, visto che piace parecchio soprattutto alle tedesche. Al Wolfsburg, ma anche all’Hannover e allo Stoccarda. E anche ai ceceni del Terek di Grozny.
VARGAS – In Sudamerica se la sta passando bene – e per certi versi spassando ancora meglio – Edu Vargas, che fu pallone d’argento sudamericano alle spalle di Neymar e che a gennaio dell’anno scorso fu accolto a Napoli sicuramente con eccessivi onori. E speranze. E attese. Colpa di chi spese parole o si spellò i polpastrelli per far credere alla gente che il Napoli aveva trovato l’erede di Lavezzi. Bugia scoperta in fretta. Ala destra, seconda punta poco incline al calcio tattico e severo di Mazzarri, Vargas ci mise anche del suo, quasi sempre incapace come fu a saltare l’uomo o a far da spalla al Matador. E allora, via anche lui. Ma con molta, molta, molta sofferenza visto che giusto un anno prima il Napoli l’aveva pagato 14,8 milioni di dollari. In euro: una dozzina di milioni. Via, dunque. Via in prestito al Gremio. In un calcio meno ingabbiato, più libero e con enormi differenze di valori tra una squadra e un’altra. «Qui sto bene», ripete spesso il giovanotto. Un messaggio al Napoli? Chissà. Comunque sia, Vargas sta facendo cose discrete pure nel Cile, la sua Nazionale. Gioca, segna, si diverte. Al punto che certi suoi divertimenti hard – suoi e della giovane attrice Elinda Olivares – sono finiti senza veli e senza pudori sulle pagine di quasi tutti i giornali sudamericani. E allora, che sarà di Vargas a fine stagione? Il contratto stabilisce che può restare al Gremio sino a dicembre prossimo, ma c’è anche una clausola che permetterebbe al Napoli di richiamarlo a casa quest’estate. “Qui sto bene”, dice lui. Che sia un invito a rinnovare il prestito? Puo darsi.
CIGARINI – E Luca Cigarini? Fuori degli schemi di Mazzarri, si consumò presto l’esperienza di questo mediano nient’affatto male, diventato punto fermo dell’Atalanta di Marino. Resterà a Bergamo pure nella prossima stagione? E’ probabile. Perché pure lui racconta di trovarsi bene. E perché anche Mazzarri alla fine potrebbe convincersi che in fondo a Napoli lui ci sta da re.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.