La priorità per Bigon è il mercato in uscita. Non si tratta dei soliti noti in lista di sbarco: Rinaudo, Santana, Mascara, Lucarelli, ma ci sono anche i casi spinosi di giovani in prestito a compagini di B o Lega Pro, dove non hanno trovato spazio.
Due prodotti del vivaio partenopeo, come il portiere Sepe ed il centrocampista Maiello, sono incappati in valutazioni sbagliate da parte di dirigenti e procuratori e rispettivamente a Pisa e Crotone hanno giocato molto poco.
L’entourage di babyMarek ha chiesto al Napoli di instaurare un vero e proprio braccio di ferro con il club calabrese per riportare in maglia azzurra Raffaele Maiello, per poi decidere con calma durante il mercato di Gennaio la soluzione migliore per permettergli di crescere e mostrare le sue qualità. Il tecnico del club calabrese Menichini non lo considera adatto al suo sistema di gioco, infatti, ha collezionato solo 7 presenze, collezionando un minutaggio molto basso, nonostante le continue convocazioni nell’Italia di B e il significativo background acquisito durante la formazione all’ombra del Vesuvio.
Nella giornata di oggi dovrebbero essere previsti i primi contatti telefonici tra i direttori sportivi delle due società: Bigon ed Ursino.
“BabyMarek” spera in una svolta importante che eluda anche gli accordi siglati in estate che prevedevano un prestito per l’intera stagione da parte del Napoli.
Riguardo alle altre operazioni in uscita, c’è da registrare l’impossibilità di cedere Chavez e Fideleff. L’unica soluzione percorribile, secondo i regolamenti Fifa, sarebbe il prestito dei due giocatori rispettivamente all’Atletico Tucuman e al Newell’s Old Boys, in modo che le maglie indossate in partite ufficiali nel corso della stagione in corso rimangano solo due.
Il regolamento prevede anche la possibilità dell’abilitazione per un calciatore a vestire i colori di una terza società in partite ufficiali in caso di trasferimenti tra due club appartenenti a Federazioni con stagioni sovrapposte; deve essere, però, rispettata la clausola della durata minima del contratto, che sarebbe il termine della stagione in cui esso è stato firmato. Non può essere il caso di Chavez e Fideleff, arrivati in maglia azzurra appena quattro mesi fa.
A cura di Ciro Troise
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