Al termine di una trattativa iniziata otto mesi fa, poi insabbiata e messa da parte e infine riesplosa come un lampo nella notte tra martedì e mercoledì, Rolando (ieri ancora a Oporto da dove ha seguito telefonicamente gli sviluppi dei colloqui prima di trasferirsi a Milano in serata) è diventato un giocatore del Napoli. O almeno lo è fino a giugno. Un obiettivo prioritario per il club azzurro, tanto da spingere il direttore sportivo Bigon a bluff, retromarce e finte sulle reali intenzioni sul fronte del mercato. Un po’ come per Balotelli al Milan. «L’affare non è chiuso, non abbiamo ancora deciso», ha precisato Bigon alla fine di una lunga mattinata di discussioni, al termine del quale i siti specializzati di calciomercato hanno diffuso la notizia che l’offerta del club azzurro era stata accettata dal Porto.
Il portoghese, origini capoverdiane, si trasferisce a Napoli con un contratto di cinque mesi da 600mila euro (più bonus) a stagione. Poi se ne riparlerà questa estate. Nelle casse del Porto dovrebbe entrare subito 1 milione, mentre il riscatto (non obbligatorio) è stato fissato in 7,5 milioni di euro.
Al Napoli la gestione dell’affaire Rolando è stata una faccenda da trattare a fari spenti dal dirigente Micheli direttamente in Portogallo in attesa del via libera di Aurelio De Laurentiis che è arrivato nella tarda serata di martedì. E che ha dato la scossa a una operazione che lascia alcune perplessità: il difensore 27enne, infatti, è reduce da una stagione flop in cui ha giocato appena 5 minuti nel campionato portoghese. Non perché sia divenuto improvvisamente un brocco ma perché Rolando è stato al centro di un braccio di ferro con il club lusitano dopo il suo no al trasferimento al Queens Park Ranger. Rifiuto ripetuto anche pochi giorni fa al manager del team inglese, Harry Redknapp, prima di dare il via libera al Napoli.
Fuori squadra fino a ottobre, il difensore è poi tornato ad allenarsi con i Dragoni senza mai giocare. Eppure, per intenderci, in Rolando il Porto ha puntato assai forte, tant’è che nel contratto che scade nel 2015 con il club portoghese c’è una clausola rescissoria di 30 milioni di euro.
Il Napoli per tutto il mese di gennaio ha legato l’acquisto del difensore alla squalifica di Cannavaro e Grava. Revocato lo stop, De Laurentiis ha dovuto fare i conti con i capricci di Fernandez che ha preferito il Getafe alla panchina azzurra. Da qui la rincorsa al difensore: Neto e Astori veleggiano su costi proibitivi (8 milioni il senese, quasi 13 il cagliaritano) mentre Andreolli sembra essere in accordo col Milan per giugno. Il manager di Rolando, Joao Silva, ha fiutato l’aria ed è piombato sul Napoli. Il Porto all’inizio ha dimostrato inflessibilità: può andare, ma solo a titolo definitivo. La partita a scacchi è stata lunga e lenta.
Rolando Jorge Pires da Fonseca è una montagna di muscoli che in Portogallo, con Villas Boas allenatore, ha vinto tre campionati e una Europa League. Il presidente dei portoghesi, Pinto da Costa, ha rifiutato per due anni numerose offerte: in Italia lo hanno cercato a lungo anche Roma (come erede di Mexes), Juve e Inter.
Titolare fino ad agosto anche nel Portogallo (18 presenze), il suo punto di forza è il passaporto comunitario. Oggi sarà a Castelvolturno per le visite mediche e la presentazione alla squadra.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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