Eppure tornano: un anno dopo, uscendo dalla penombra d’un armadietto nel quale di tutto un po’, l’età, le caratteristiche, il costo d’acquisto e quello d’esercizio. Eppure tornano: e quando riemergono, dopo un inverno distante dalle luci affascinanti del mercato, trascinano egualmente in quel mondo dei sogni ch’è l’estate e quel clima da favola da vivere tutto d’un fiato, sino alla prossima indiscrezione. Eppure è tornato e – ora come allora – Seydou Doumbia s’è portato appresso l’inevitabile etichetta del nuovo Drogba, quel fardello di responsabilità che lo accompagna dalla nascita (più o meno) e che gli starà addosso sino all’ultimo dei suoi gol (più o meno). Rieccolo a voi, con la sua carica d’adrenalina, quel senso pieno della sregolatezza che un bel giorno spinse il suo manager – Jean Bernard Beytrison – a raccontarlo senza veli: «Lui è un pazzo in campo, non certo nella vita» . Aaa cercasi nuovo Pocho, però neanche troppo disperatamente: il big ben che introduce alle trattative non ha ancora dato il via e si può far con comodo, andandosi a rileggere il tomo 1 di Doumbia e di quelli finiti nel database di Castelvolturno, prima di lanciarsi all’attacco.
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