Dzemaili svela un segreto. «A Napoli vivo benissimo, ho tanti amici fuori dal calcio. Tuttavia mi avevano sconsigliato di venirci perché dicevano che era pericolosa: invece io non ho mai avuto paura ed anzi mi emoziona l’affetto che mi circonda, condivido con i napoletani la voglia di godersi la vita». Tra Dzemaili e Napoli è dunque scoppiato l’amore, ma lo svizzero non si distrae troppo. «Col Parma sarà una battaglia ma noi vogliamo vincere perché crediamo nell’aggancio al terzo posto. Rifare la Champions sarebbe fantastico. Abbiamo battuto il Chelsea, non dobbiamo avere paura di nessuno, mantenendo tuttavia umiltà e concentrazione, altrimenti ripetiamo gli errori commessi in passato con le piccole». Tante analogie, un destino inverso. Blerim Dzdemaili e Fabiano Sanacroce sono due calciatori di talento: entrambi classe 1986, promesse del calcio sin dalla tenera età, espressione della moderna multietnia (l’uno una fusione albanese-macedone-svizzera, l’altro italo-brasiliano), frenati da gravi infortuni un momento prima dell’esplosione. Per Blerim e Fabiano di colpo il destino è stato però inverso: il centrocampista ha percorso la strada Parma-Napoli solo andata e si avvia alla consacrazione. Dopo 62 presenze (appena 19 nelle ultime due stagioni) col Napoli, il difensore ha scelto Parma per rilanciarsi, anche se potrebbe ritornare (prestito con diritto di riscatto della metà proprio nell’ambito dell’affare Dzemaili). «Ho vissuto due anni bellissimi a Parma – ha detto l’azzurro a Radio Marte – la società è sana e la città vivibile, ma ora penso solo al Napoli». Il rendimento dello svizzero ha subito un’evoluzione graduale: inizio stentato, piccoli infortuni, poi l’inserimento e finalmente le buone prestazioni.
Superata la soggezione con i compagni e con il San Paolo, Proverà invece a dimenticare il suo vecchio amore Santacroce: domani potrebbe sostituire lo squalificato Alessandro Lucarelli (è in ballottaggio con Paletta), agendo nella difesa a tre con Zaccardo e Ferrario. Fabiano, poco utilizzato da Colomba (appena 3 apparizioni a gara in corso, con il debutto in gialloblù proprio nella trasferta vincente del San Paolo e una sola gara da titolare con il Catania), sembrava potesse avere più spazio con Donadoni. L’ex ct ne ha posto il veto alla cessione a gennaio, stimando il calciatore sin dai tempi di Napoli, ma un infortunio lo ha fermato e Donadoni lo ha impiegato per soli 40’ nei match con Siena e Juventus. Domani forse giocherà contro quella che sino a 8 mesi fa era la sua squadra: in Santacroce la voglia di mettere in mostra quel talento che ha conquistato Pato. Il campione brasiliano del Milan ha rivelato in un’intervista a GQ: «Il miglior difensore che ho affrontato in Italia è Fabiano Santacroce».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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