Quanto sia duttile e prezioso, Blerim Dzemaili lo sta dimostrando anche ai Mondiali nelle fila della nazionale svizzera. Ha realizzato un gol alla Francia ma si è reso sempre efficace quando Hitzfeld l’ha chiamato in causa. Eppure per il Napoli resta uno calciatore a cui trovare una collocazione. Un po’ perché fatica ad esprimersi in un centrocampo a due, tanto per la sua volontà di cambiare aria e ricevere maggiore considerazione. Ecco, dunque, spuntare la sfilza di estimatori. Soprattutto dopo le prestazioni al Mondiale. In Brasile, Blerim Dzemaili, l’interno con la vocazione al gol, sta dimostrando di aver raggiunto una maturità tecnica ed una condizione fisica tali da legittimare le sue aspirazioni. Confermando peraltro quanto di positivo aveva realizzato agli ordini di Benitez: ventiquattro presenze in campionato, sei gol e quattro assist. Una resa eccellente in relazione ai minuti giocati. Eppure la separazione appare inevitabile. Al Napoli che lo valuta intorno ai sette-otto milioni di euro non resta che attendere e verificare la concretezza delle avance che di volta in volta vengono a galla. Nei giorni scorsi s’erano fatti avanti i tedeschi del Borussia Mönchengladbach (in retromarcia dopo la richiesta economica del Napoli), poi gli inglesi del Tottenham (ancora in stand by), infine gli spagnoli del Siviglia, freschi campioni in Europa League (pista raffredata). Ora si è affacciato con prepotenza il Milan. In realtà si tratta di un feeling che risale nel tempo. Da sempre, Galliani è stato un estimatore di Dzemaili. E qualche anno fa sembrava cosa fatta lo scambio con Nocerino, poi saltò tutto.
Borussia Mönchengladbach, Tottenham, Siviglia, Milan. Tutti club di un certo prestigio e pronti a catapultarsi sullo svizzero del Napoli. Dzemaili, classe 1986, ha contratto in scadenza nel 2015 e guadagna intorno al milione e trecentomila euro. Questo è il momento per una sua cessione, ad una cifra neanche così eccessiva, da qui la corsa a chi riesce a spuntarla per primo. A credere nelle sue possibilità, anche dopo due infortuni al ginocchio piuttosto seri, è stato il procuratore Giovanni Branchini. «Appena guadagnerà la piena efficienza fisica, vedrete di cosa è capace Blerim. Un centrocampista moderno, completo ed in grado di garantire sei-sette gol a campionato», ripeteva. Ha avuto ragione. Ed ora il Milan vuole tornare alla carica. Cinque anni fa, gennaio 2009, quando Dzemaili giocava ancora nel Torino, il club rossonero lo individuò come possibile erede di Pirlo. Un paio di anni fa, invece, lo cercò di nuovo, provando uno scambio con Nocerino. Oggi Galliani vedrebbe di buon occhio lo svizzero al posto di Montolivo che dovrà restare fermo fino a dicembre per la rottura della tibia sinistra. Insomma, una stima forte e sincera. L’interno di centrocampo del Napoli piace al neo tecnico del Milan, Inzaghi. Possiede la duttilità per cimentarsi in un centrocampo a tre ma anche in uno a due, come dimostrato con Benitez e al Mondiale con la Svizzera. Ed andrebbe a colmare una lacuna dal momento che in organico ci sono solo elementi di quantità e corsa (De Jong, Muntari, Essien, Poli e Cristante). L’affare, pilotato dal manager Branchini, è alla portata del Milan. Facile intuire come anche l’ingaggio dello svizzero rientri nei parametri, il Milan, infatti, potrebbe offrigli un triennale da 1,5 milioni. Tutto ruota, quindi, intorno alla valutazione del cartellino. Il Napoli lo lascerebbe andare per non meno di sette-otto milioni di euro, Galliani è disposto, invece, ad acquisirlo per la metà. Ma c’è tempo per trovare un accordo.
Fonte: Corriere dello Sport
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