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Duello Napoli-Juventus per Simone Zaza dell’Ascoli

Oltre all'attaccante dell'Ascoli si seguono anche Berardi e De Vitis

Il percorso è tracciato e in quelle linee guida si procede da dieci anni: l’onda verde da cavalcare ha un suo perché e tante valide argomentazioni a sostegno e in questa primavera che introduce al mercato non si deroga dai principi ma si insiste. La gioventù baciata dal talento è finita sotto la lente d’ingrandimento del Napoli e in quell’agenda ricca di impegni (l’Europeo Under 19 a maggio in Lituania; il Mondiale under 17 a ottobre negli Emirati Arabi) ci sono anche una serie di identikit abbozzati attraverso le relazioni che abbondano.

IL PRINCIPINO – Dove va Zaza (22) vien da chiedersi a chiunque, Napoli compreso? E la domanda sorge spontanea, rileggendo il ping-pon per nulla disteso tra la Sampdoria e il procuratore d’un calciatore che nell’estate del 2014 – dunque, un giro di campo ed è fatta – si svincola a parametro zero. Zaza va dove lo porta il gol, dove lo condurrà l’istinto o il miglior offerente: probabilmente non più nella «Marassi» blucerchiata, perché è scritto nelle stelle o nelle registrazioni audio di quanto si son detti Osti (il ds doriano) e Maifredi (il manager del centravanti per il momento all’Ascoli).
«DUELLO» – Zaza potrebbe andare (chi può dirlo o negarlo?) alla Juventus, laddove c’è il tandem Marotta-Paratici che l’ha scoperto e lo fece tesserare dalla Sampdoria; ma potrebbe anche diventare la tentazione in prospettiva del Napoli, che lo ha visionato, che ne è rimasto colpito, che nel chiuso delle stanze di Castelvolturno ha speso apprezzamento per le qualità e anche provato a rimuovere i timori per un investimento del genere. Zaza è piaciuto ed è diventata una soluzione da tener presente, magari un attaccante da strappare alla concorrenza e poi da lasciare ancora un anno in giro a maturare, per poterlo poi presentare al san Paolo con credenziali più «potenti».
ALTRE IDEE – Zaza non è la scoperta dell’ultima ora (piace anche al Milan), non è il bomber reclamizzatosi a suon di gol – eppure sono sedici – e regalando sedici punti (perché li fa decisivi, lui) all’Ascoli: Zaza è da un bel po’ ch’è stato «individuato» dalla rete degli osservatori azzurri e s’è ritrovato in quel data base nel quale figura anche Domenico Berardi (19) del Sassuolo, un piccolo fenomeno che ha scomodato (ancora) la Juventus, ma pure l’Inter e il Manchester City; e poi Alessandro De Vitis (21), figlio d’arte di Totò – bomber della Salernitana e del Campania a metà degli anni ’80 – centrocampista di lotta e di governo che gioca a Padova, dunque a casa-Bigon, e che ha colpito per pulizia di calcio e capacità di lettura della partita.
ANALISI – Ma prima di intervenire, firmando gli assegni utili per gli acquisti, il Napoli aspetta una serie di risposte e di conferme, prepara la spedizione di altri 007, cerca di arricchire di ulteriori informazioni il proprio archivio: su Berardi, per cominciare, s’annuncia un’asta alla quale non verrà inviati partecipanti da Castelvolturno: mentre su Zaza il discorso comincia a farsi serio proprio ora, perché la frontiera del 104 si avvicina e le possibilità di accomodarsi per chiacchierare crescono.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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