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Diarra, il Napoli segue la “roccia”

L'unico ostacolo è l'ingaggio elevato

Top player: è così che bisogna definire Lassana Diarra, centrocampista del Real Madrid che in Spagna conoscono più che altro come Lass, per non confonderlo con l’omonimo Diarra che di nome fa Mahamadou (o Momo), fino a qualche tempo fa suo collega del Real. Top, bravo davvero, da copertina internazionale: ecco perché Mazzarri lo ha chiesto per rinforzare il suo Napoli.

CHE FORZA- E allora, terza tappa del viaggio sulle strade del mercato tinto d’azzurro. Viaggio complesso, intricato come soltanto le trattative, gli abboccamenti e i depistaggi modello bivio possono esserlo. Ma percorso affascinante, comunque. Labirinto di sogni e speranze che oggi si ferma a Madrid: la casa blanca di Lass, un mediano tutto muscoli alto non troppo, 172 centimetri, ma scolpito nella roccia (73 chilogrammi). Ed è proprio la forza fisica, nonché la grande resistenza atletica, a renderlo un duttile intenditore e un instancabile corridore: sotto questo aspetto è molto simile a Gargano.

IDENTIKIT PERFETTO – La struttura fisica, d’accordo, ma non solo: dotato di un gran tiro dalla distanza, nonostante le misure Diarra è anche un ottimo colpitore di testa. Le grandi capacità di corsa, in carriera, ne hanno anche favorito l’impiego in ruoli diversi da quello di mediano puro, il prediletto: esterno destro di centrocampo e finanche di difesa. Tutti fattori che, sommati e mixati al ritmo di Mazzarri, lo rendono decisamente perfetto, ideale per il gioco del tecnico toscano. Per il suo modo di intendere il centrocampista. Nel senso del ruolo e per il senso tattico del suo gioco.

L’INGAGGIO – L’altra caratteristica perfetta? Nel Real di Mourinho non è considerato un titolare inamovibile. E per questo non sembra difficilmente raggiungibile: il suo contratto, tra l’altro, scade nel 2013, e il suo valore si aggira intorno ai 10-12 milioni di euro. Abbordabile. Fermo restando un ingaggio eccessivo da limare neanche poco: intorno ai 4 milioni di euro. Si potrebbe lavorare sulle formule del prestito o della comproprietà. Stile-Pandev della prima era. Ne varrebbe davvero la pena, però, secondo le idee di Mazzarri.

IL PROFILO – Nato a Parigi ma di origini maliane, 27 anni compiuti il 10 marzo, Diarra è nel pieno della sua carriera ma ha già un curriculum pieno zeppo di voci prestigiose: cresciuto nel Le Havre, in Ligue 2, la B francese, nel 2005 passa al Chelsea, dove viene nominato miglior giovane del club. Poi Arsenal, Portsmouth e Real Madrid: dal 2009, primo anno nella galassia reale, ha collezionato 83 presenze e un gol. Venticinque, in totale, le partite disputate nella stagione appena conclusa: 17 nella Liga, 4 in Champions (con 1 assist) e 4 in Coppa del Re. L’ultimo infortunio, breve tra l’altro, risale all’agosto 2010, a testimonianza della fibra di questo giocatore. Forza, intelligenza tattica ed esperienza: ha giocato e vinto coppe e scudetti in Premier e nella Liga; e poi ha calcato la scena Champions con regolarità. Non più continuo da un paio d’anni, invece, il suo rapporto con la Nazionale francese: 28 presenze dal 2007, salvo poi arrendersi all’anemia falciforme alla vigilia del Mondiale 2010. Non è nella lista della Francia per l’Europeo.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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