E all’improvviso divenne un «derby»: la sfida all’italiana per un fenomeno che incanta, il braccio di ferro (ma a distanza) intorno all’astro nascente che illumina d’immenso. Si scrive Anderson Vital da Silva, per gli amici e il merchandising e la stampa semplicemente Dedé (24) ma si legge Milan-Napoli, il supermatch del momento che emigra, atterra in Brasile, poi riprende il volo e va con la fantasia attraverso gli insondabili sentieri del mercato. Il calcio è un universo sognatore fondato – pure – su piccolissimi indizi, su idee coltivate in gran segreto, su pensieri sparsi che affollano le menti di manager obbligati a meditare sempre e a lungo, per viaggiare al passo con i tempi: Anderson da Silva ha scosso da un bel po’ il macrocosmo degli osservatori, ha mezz’Europa che s’è persa dietro l’autorevolezza d’un gioiellino da un bel po’ etichettato come l’erede naturale di Thiago Silva e tra questi, tra coloro che son sospesi, nell’attesa di capire cosa potrà mai accadere, c’è pure il Napoli.
L’ESIGENZA – Il difensore di spessore, il fuoriclasse che aiuti lo sviluppo del settore, l’uomo che determini il salto di qualità: in poche parole, in una (ormai quasi odiosissima) parola, il top player. Anderson Vital da Silva, quel «gran signore» del Vasco da Gama, l’Imperatore dei centrali difensivi brasiliani, s’è ritrovato con un miniesercito di corteggiatori, incuranti d’un valore (esagerato?) di mercato: quindici milioni per accomodarsi almeno a dialogare; e Chelsea, Psg, Liverpool e Milan che restano nell’ombra. Il Napoli s’è accodato con discrezione, spedendo in Brasile – a più riprese – un suo 007 con ampio mandato: sbirciare le potenzialità di Dedé, constatare i margini di miglioramento di Fernando (21) del Gremio ed (infine) arricchire il database di Castelvolturno con ulteriori informazioni su Wellington Nem (21) del Fluminense, il Lavezzi di quelle parti, uno Speedy Gonzales che riempie la vista subito.
OCCHIO – Missione compiuta, con inviati speciali d’azzurro vestiti che sono stati «scovati» pure a Santa Cruz de la Sierra per Brasile-Bolivia, un’amichevole utile per aggiornarsi, per verificare anche le potenzialità di Leandro (19) del Palmeiras. Ma la tentazione forte, forse anche la priorità assoluta, resta il difensore autorevole da sistemare al fianco di Cannavaro e Britos, il corazziere che sappia abbinare la fisicità alla tecnica ed alla personalità in una squadra di dimensione internazionale: Dedè è l’ipotesi tenuta lì, nell’io più segreto, «analizzato» attraverso le relazioni che si accatastano, la riflessione ricorrente.
VALUTAZIONI – Il mercato ha orizzonti immensi, induce a modificare alcune scelte, a stravolgere il proprio percorso: Davide Astori (26) ha l’età giusta e l’esperienza ideale per essere catalogato come un soggetto dei desideri del Napoli, ma l’offerta choc del gennaio scorso (15 milioni in contanti per averlo con Nainggolan) è servita almeno a svelare le reale intenzioni di Cellino e a indurre De Laurentiis, Bigon e Mazzarri a monitorare il football senza frontiere. E così che è spuntato Dedè, è così che si sono ulteriormente allargate le riflessioni: è così che Milan-Napoli è diventato un derby. Vale la (certezza della) Champions e non soltanto quella.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.