Un progetto da sviluppare e un’operazione da definire. Si dice mercato, si legge futuro. Attacco e difesa: Alexis Sanchez, il sogno; Mobido Diakité, una realtà che prende la forma di questo d’ebano ogni giorno di più. E in mezzo, un paio di questione su tutte da dirimere: il destino di Edinson Cavani, di cui potrebbe diventare il padrone assoluto nel caso in cui un club si presentasse con i 63 milioni di euro della clausola rescissoria; e quello di Walter Mazzarri. A prescindere dai due nome-cardine, però, Aurelio De Laurentiis ha cominciato a muoversi: perché sia Sanchez, sia Diakité nella rosa azzurra ci starebbero a meraviglia.
IL PALLINO – Meraviglia, come Maravilla è il Nino: Sanchez. Attaccante superstar del Barcellona che De Laurentiis provò a strappare alla concorrenza un paio di estati fa, arrivando a offrire 40 milioni di euro ai Pozzo. All’Udinese. Alla fine, poi, spuntò il Barça e adios Alexis. E poco più tardi al Napoli arrivò un altro cileno, Edu Vargas. Non poteva essere e non è stata la stessa cosa. Non lo è tuttora. E tra l’altro, considerando che Sanchez, complice anche un grave infortunio, finora non è riuscito a ripetersi anche in mezzo ai marziani di Catalogna, il presidente azzurro ha ricominciato a muoversi. E’ un suo pallino, questo ventiquattrenne sudamericano tutto rapidità, genio, invenzioni e gol. Soprattutto ai tempi della serie A.
IL PIANO – La questione, anzi il piano economico per provare ad arrivare a Sanchez è in divenire: il Barça non può che sparare alto, avendolo pagato carissimo, e il giocatore guadagna 3 milioni e mezzo a stagione, ma De Laurentiis è un fiume in piena e prova a capire. Lo vorrebbe eccome, il funambolo della Roja assistito da Fernando Felicevich, ma sa anche che a Barcellona, nonostante tutto, nei suoi confronti la stima è ancora altissima e il primo nome della lista di sbarco è quello di David Villa. L’operazione, in fase embrionale, va studiata con dovizia di dettagli e particolari, senza tralasciare la minima parentesi. Sognando ma agendo anche d’astuzia. E comunque e sempre nel nome di un futuro di successi: perché immaginare una coppia Cavani-Sanchez si può; perché il sogno cileno potrebbe essere argomento importante per la serenità di Edi. A prescindere dagli estimatori e dalla clausola.
IL MONITOR – Sanchez a parte, le antenne e i monitor continuano a captare e mandare immagini di altri attaccanti; di altri talenti che gradualmente stanno conquistando la scena internazionale o si stanno confermando: il ventitreenne brasiliano dell’Internacional e della Selecao, Leandro Damiao; il capocannoniere della Bundesliga, Robert Lewandowski, ventiquattrenne attaccante della Polonia e del Borussia Dortmund; il ventottenne peruviano dello Schalke 04, Jefferson Farfan. Difficile tentare i protagonisti del calcio tedesco, per ingaggi e qualità di vita, ma il Napoli guarda e valuta.
LINEA ROVENTE – Calda più che mai, invece, la pista che porta a Diakité, laziale a parametro zero che De Laurentiis ha individuato come erede designato di Campagnaro, a sua volta svincolato e già legato all’Inter (fino al 2015). Il presidente è in contatto continuo con il suo manager, Ulisse Savini: le parti lavorano alla definizione della durata del contratto e dell’ingaggio; con un certo ottimismo. Anche perché il giocatore è onorato dell’interessamento del Napoli. E soprattutto entusiasta dell’ipotesi di un futuro azzurro.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
