Il presidente è raggiante. Orgoglioso. Combattivo per forza: la forza del dover rispondere colpo su colpo. «Sono orgoglioso di avere come allenatore Rafa Benitez, con lui ho davvero fatto bingo. La sua gestione di Higuain è stata perfetta». L’umore di Aurelio De Laurentiis è sostanzialmente buono (e cambia solo quando gli viene chiesto di Camilo Zuniga: «Il suo infortunio? Non ne parliamo…») ma ci sono sensazioni che alla fine gli restituiscono la voglia e il piacere di vedere oltre il – 5 in classifica dalla Roma. «Ora dobbiamo solo pensare a battere il Torino e guai a pensare che sia facile: conosco il loro allenatore (Ventura, è stato il primo tecnico dell’era De Laurentiis, ndr), giocano un buon calcio. Bisogna fare molta attenzione».
Non si accontenta. Quando parla il presidente azzurro non è mai banale. Ieri a Radio Kiss Kiss ha illustrato il suo piano per il mercato di gennaio: «Pensiamo a tre acquisti: un terzino, un difensore centrare e un centrocampista. Ma non vuol dire che siamo obbligati a prenderli per forza. Se riusciamo a prendere chi abbiamo in mente bene… altrimenti lasciamo perdere. Comunque i soldi ci sono e siamo pronti a comprare». Sottintenso: per modellare la squadra ancor più a piacimento di Benitez che, forse, si aspettava un po’ di più in estate: «Ma c’è bisogno di tempo: ci sono giocatori che ha voluto Mazzarri che prima di dire che non sono validi per il modulo di Benitez dobbiamo aspettare». Il terzino è senz’altro Montoya del Barcellona: un parametro zero che potrebbe essere strappato alla concorrenza di Tottenham e Monaco. Il sogno del Napoli e di Benitez è sempre Javier Mascherano: complicato che il capitano della nazionale argentina si muova nella finestra invernale. Più semplice Gonalons del Lione, ma le bizze estive hanno lasciato il segno. Il nome nuovo delle difesa sarebbe invece il centrale del Basilea Fabian Schar: 22 anni, piede destro. Suggestioni. Legate però alla forza economica del Napoli che ha da parte tra i 30 e i 40 milioni. Senza dimenticare i nuovi introiti legati all’eventuale passaggio del turno di Champions.
Già. Il patron lascia intendere che è proprio la permanenza in Champions lo spartiacque. «L’Europa League è un peso, un costo insopportabile per un club virtuoso come il nostro. Non ha senso prendere parte all’Europa League: stadi vuoti e spese elevatissime. Se Platini non capisce che bisognerà allestire una SuperLega europea solo con squadre italiane, francesi, inglesi, spagnole e tedesche, significa che presto saranno proprio i club ad organizzarla».
La carica del presidente è ancora più preziosa: è tornato da pochi giorni da Los Angeles e si è goduto il successo di Marsiglia. E anche qui ha solo dolci parole per Benitez. «Ha gestito alla perfezione Higuain. Poiché i mali di Gonzalo sono anche di natura psicologica, lui non ha mai voluto forzarlo. Che senso ha gettare nell’arena un gladiatore che non se la sente perché pensa di non essere al top? Ha fatto bene, ha ritrovato sicurezza dopo il primo tempo al Velodrome. Così come è stato geniale a risparmiare Pandev e a far vedere a tutti come è forte Duvan…». La voce del padrone rimbomba nelle orecchie di Rafa. «È bravissimo, fa giocare tutti». E arriva pure dalla parti di Appiano Gentile. «Mazzarri non voleva rose ampie, diceva che il giocatore che non va in campo crea scompigli. Lo scorso anno, però, senza torti arbitrali, potevamo arrivare più in alto del secondo posto».
Fonte: Il Mattino
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