NAPOLI – A gennaio, negli ultimi due giorni di calcio mercato, profittando di un momento di riflessione da parte del Milan, De Laurentiis provò a mettere le mani sul «Faraone»: venticinque milioni di euro, l’offerta del patron della Filmauro. Prendere o lasciare. Pare che Adriano Galliani ebbe un attimo di smarrimento. Si consultò con i suoi più fedeli collaboratori. Chiamò il presidente onorario. «Che facciamo? Questo fa sul serio: propone venticinque milioni cash che sono davvero tanti» , disse l’amministratore delegato rossonero che aveva già convinto il City a farsi dare Balotelli. Poi, prevalse il buon senso. La linea di non tirare troppo la corda con le cessioni, dopo quelle estive. Ed El Shaarawy, che era venuto a sapere dell’interessamento concreto del Napoli, rimase alla corte di Massimiliano Allegri. Giocando a sprazzi e male. Soffrendo tatticamente la presenza di Balotelli. E realizzando solo un gol da gennaio in poi (all’Inter nel derby).
LA CORTE – Ma Stephan piaceva e piace ancora tanto ad Aurelio De Laurentiis. L’attaccante di scuola genoana appartiene a quella categoria di calciatori per cui il presidente del Napoli sarebbe disposto a spingersi ben oltre: giovane, estroso, ambizioso, dall’ingaggio ancora entro certi parametri. Stava per avvenire la stessa cosa per Lamela e Marquinhos della Roma. Quaranta milioni di euro cash, tanto aveva offerto il presidente del Napoli ai dirigenti giallorossi profittando di un altro momento di incertezza. Ormai De Laurentiis ha realizzato i meccanismi del gioco. Si presenta nei momenti più delicati per gli altri ma opportuni per lui e sventola il blocchetto degli assegni. Può permetterselo. Indipendentemente dalla cessione di Cavani. Il Napoli chiude il proprio bilancio in attivo da sei anni ormai. E realizza plusvalenze una dietro l’altra. Prima Lavezzi, ora Cavani, quindi sarà la volta di Hamsik, poi di Insigne. Basti pensare che per tanti altri (come Zuniga ad esempio) il costo iniziale dell’acquisto è stato già ammortizzato e De Laurentiis può consentirsi il braccio di ferro e importarsene poco dello svincolo tra un anno.
SPECIALE – El Shaarawy è anche mancino e De Laurentiis sembra avere un occhio particolare per i mancini. E’ un talento puro ma con grandi margini di miglioramento. «Noi vorremmo specializzarci nella formazione dei campioni» , ripete il patron che ha trovato in Benitez l’allenatore ideale. Rafa con i giovani ci sa fare ed ha coraggio. Se deve lanciarli nella mischia non ci pensa su due volte. Ed El Shaarawy sarebbe anche nella lista dei dieci giovani «preferiti» dal tecnico spagnolo. Magari De Laurentiis fino ad agosto avrà tempo per ritornare alla carica con il Milan. L’attaccante ed il suo procuratore, Roberto La Florio, già manager di Dossena, già sanno e hanno già ringraziato per l’interesse definendo il Napoli un grande club, come del resto testimoniano gli ultimi piazzamenti raggiunti ed i bilanci del club, invidiati da mezza Europa.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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