I sogni, gli obiettivi più o meno possibili e poi loro, ancora loro, quelli che tornano perchè di fatto non se ne sono mai andati davvero. Quelli in prestito. Investimenti. E perciò, per definizione, buoni nel medio lungo periodo. Giocatori da valorizzare, rivedere, riportare a Napoli ora che qualcosa è cambiato. Un altro allenatore, e quindi nuove idee, sistema di gioco diverso e forse, differente, anche l’approccio ai giovani. Ce l’ho, ce l’ho, e se in quel ruolo manca, può tornare utile chi ha lasciato (dovuto lasciare) Napoli per trovare spazio altrove, per dimostrare quanto valesse e giustificare sul campo i soldi spesi dalla società. Le ore passate al videotape a guardare dvd e annotare appunti. Un po’ di Napoli sparso per il mondo che può rientrare. Vargas, Fernandez, Gargano, Dossena, Cigarini e altri giovani in giro, figli, per ora, di un rendimento o categorie minori. Tutti del Napoli, chissà se anche da Napoli. Eccole le vecchie cotte di mercato. Pronti, via, Vargas. Turbo man davanti a tutti. L’altra notte anche davanti alla porta. Palla gol per il Gremio, decisiva per andare avanti in Libertadores. Vargas tira e sbaglia: errore ed eliminazione. La disperazione sui volti, ma pure la consolazione da chi in cinque mesi, in Brasile, ha rivisto sprazzi di quel talento che aveva attratto le grandi d’Europa. Vargas il crac del mercato di un anno e mezzo fa. Pagato 12 milioni. E’ in prestito fino a dicembre, ma con l’accordo che senza Coppe può tornare anche prima, subito, già quest’estate: una possibilità.
Il Napoli riflette, il Gremio trema. Negli accordi c’è anche un’opzione del Napoli per Fernando, centrocampista della nazionale. Ma questa è un’altra storia. Come quella di Federico Fernandez, il flaco , testa alta, eleganza da sfilata in area di rigore e piedi buoni. La camiseta della nazionale argentina da ostentare, quella del Getafe già da cambiare. Sei mesi in prestito. Voleva giocare. Con Mazzarri il campo l’aveva visto poco. Quella notte in Champions segnò due reti. Ma nel conto ci finirono anche i tre gol di Mario Gomez, il centravanti del Bayern. Tra dare e avere i conti non sono più tornati. Forse però torna lui. Anzi, sicuro. E potrebbe anche rimanerci.
Cambia l’allenatore, cambia tutto. Cambia soprattutto il modo di intendere il calcio. Schemi, equilibri, profilo dei giocatori. Nei codici di Mazzarri, il regista non c’era. E perciò neppure Cigarini. Prestito all’Atalanta con diritto di riscatto della metà. Due grandi stagioni, qualche volta in nazionale e ora lo vogliono in tanti. Potrebbe (ri)volerlo anche il Napoli. E’ nel suo diritto. E’ suo, Cigarini. Suo come Gargano, promesso all’Inter per sempre o quasi ma per ora comunque del Napoli. Ed eventualmente, per i nerazzurri, da riscattare. Andrea Dossena è invece già di rientro. Un altro anno ancora di contratto. Sei mesi a Palermo, la delusione della B, le lusinghe per Zuniga e l’intreccio Benitez. Rafa lo volle a Liverpool… A volte tornano, ma mica sempre.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro