Le cessioni di quest’anno non sorprendono: già a maggio anticipavamo queste operazioni, segno che la società aveva già le idee chiare. Non è detto che tutto ciò sia giusto, ma come sempre sono le scommesse bianconere: a volte vinte, altre perse con solo due casi davvero con rischio B. L’anno di Ventura, con Di Michele che si procura un rigore (inesistente) a Lecce al 90° alla penultima giornata (poi ci fu il 5 maggio…) e due anni or sono quando Marino portò la nave in porto a Livorno alla terzultima giornata. Nelle altre occasioni in cui è andata così così, la squadra si è sempre risollevata prima di rischiare davvero. Ma la domanda è: questa nuova Udinese davvero è così male? No, assolutamente, solo che bisogna sperare che tutto vada per il meglio, che i nuovi non si rivelino Doubai per intenderci. E’ prematuro per dirlo, serve sostenere i ragazzi che nelle scelte di mercato c’entrano poco. Anche Guidolin, a nostro parere, non ha peso sulle scelte se non in piccoli particolari casi: Pozzo, del resto, da sempre ha sostenuto che l’allenatore deve pensare a far girare la squadra, al resto ci pensa la società. Piuttosto quello che crediamo stia infastidendo parecchi tifosi è stata, come sempre, la mancanza di chiarezza: d’accordo gettare fumo negli occhi per mascherare le mosse, ma qui si son dette troppe parole. Poi al secondo anno di Champions, molti si chiedono se è davvero opportuno privarsi di 4/11 della squadra che nel girone d’andata dell’anno passato ha meravigliato, per poi disputare un ritorno nella media guarda caso con Asamoah part-.time, Isla out e Armero oramai in riserva. A dire il vero ieri il Ds Larini è stato prodigo nello smentire la notizia dei colombiani ceduti: vero, manca l’ufficialità. Si è detto anche che questa squadra non è un supermarket, ma qui forse si sbaglia perché quando la parola “incedibile” non fa parte del vocabolario o viene abusata (Handanovic è stato definito tale solo un paio di settimane fa, ndr), poi l’immagine che si dà è proprio questa: ci dispiace constatarlo perché i risultati comunque ottenuti meriterebbero un altro approccio, ma la sostanza è che quasi dappertutto il nomignolo “cara bottega” è quello più usato per qualificare (o squalificare) l’Udinese. Non è bello. Ma è così: Armero è a un passo dal Napoli (manca l’ufficialità per l’appunto), mentre per Cuadrado nelle ultime ore si è inserita la Fiorentina. Quest’ultimo, va detto, da tempo si sa che parte perché tatticamente non può essere molto utile nel modo di giocare di Guidolin dove la fase difensiva è fondamentale. Il suo ex allenatore, Cosmi, lo ha confermato: grande giocatore dalla trequarti in su. Sistemati anche questi! sarà la volta dei “minori” in uscita: Ekstrand, Neuton, Mori, Angella, Battocchio, Vydra, Barreto i prossimi partenti con quest’ultimo che sta facendo un tira e molla sul contratto in scadenza. Difficile pensarlo utilizzabile se si ostina a non firmare, difficile che l’Udinese se ne privi scontato se non pone nero su bianco. Una empasse, insomma. In entrata manca una punta in quell’idea che l’Udinese già da mesi si è fatta: giovane, poco costosa e che accetti il ruolo di comprimario, questo l’identikit. Machis, appena arrivato, essendo extracomunitario andrà al Granada. Allora ecco rispuntare il nome di Moraes che rientra nei canoni così come Jonathas del Brescia, mentre appaiono difficili le ipotesi Cerci e Insigne. Intanto registriamo che davanti è tornato a Udine Belek. Prenderà il posto del partente Vydra.
Fonte: udineseblog.it
La Redazione
A.S.
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