Tutti d’accordo allora. Sembra così. A partire (da sempre) dal presidente per finire a Benitez, uno che li “vede” molto di più rispetto all’illustre predecessore. Tutti sono con e per i giovani, mai così attuali (che è una loro prerogativa poi) come in questo preciso momento storico del calcio a Napoli. Nati, cresciuti e pasciuti nel o nei vivai, ma adesso da valorizzare e, soprattutto, da (trat)tenere. Ecco la tendenza a lungo covata dalla società azzurra che ora, e più che mai, s’è prefissa di far crescere i virgulti in una realtà sempre più vogliosa di beata ma qualitativa gioventù. Anche in questo De Laurentiis ribadisce di avere la vista lunga: «Loro sono le nostre promesse e noi faremo di tutto per assecondarne al meglio l’evoluzione e per trattenerli».
PICCOLO ESERCITO – Tanti in tour per l’intera penisola, nei luoghi più disparati, dopo essere stati più o meno svezzati nelle giovanili. E quindi parcheggiati per maturare, soprattutto in B e Lega Pro. Sono un piccolo ma significativo esercito, un patrimonio da salvaguardare, che può essere valorizzato se inserito nelle apposite caselle. Quelle riguardanti realtà dove già si battaglia per determinati traguardi, e si cresce giocando al fianco dei compagni più esperti. La lista è veramente lunga, tanto che davvero potrebbe scapparne qualcuno fra le maglie in sede d’inventario.
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