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Da Astori a Zaza, questi i nomi per le strategie del marcato azzurro

Le strategie estive del Napoli dipendono anche dal destino di Cavani

Si gioca: ma per il momento con le idee e le «opzioni» ideologiche; si gioca virtualmente, aspettando che il sipario si alzi; si gioca come se fosse un subbuteo – per ora – questo andrebbe qui, quest’altro andrebbe lì. Il mercato è (ufficiosamente) cominciato e nell’oscurità qualcosa si muove: il viavai degli osservatori – appena rientrati da missioni all’Estero – e i pensieri che vagano in quell’orizzonte indefinito, nel quale però tra un po’ bisognerà intrufolarsi. Chissà cosa accadrà, quale risposta arriverà dal campo e quali evoluzioni si registreranno: però c’è un taccuino (chiuso), un computer (spento e comunque con una password) e una lista di possibilità per arrivare a quei «cinque acquisti per restare competitivi», la frase cult d’una primavera fiorita intorno a quella confessione pubblica di De Laurentiis. 

L’ALFABETO – Dalla A di Astori (26) alla Z di Zaza (22), passando dalla I di Ibra (32 ed un ingaggio da mille e una notte), che da Napoli rimase colpito qualche anno fa e che da quel giorno ci ha pensato, sino a spingere Mino Raiola – uno stratega in materia – a confessare quel desiderio. «Il san Paolo l’ha incantato». Il mercato, adesso, è suggestioni ma anche ragionamenti per induzione: e allora, conviene lasciare quel mostro sacro ad ondeggiare nell’aria, perché nulla è impossibile. Il mercato ruota intorno a Cavani, a quei sessantatré milioni di euro – e che non ce ne sia uno di meno – che rappresentano un ostacolo mica da poco, vetta accessibile a pochi club (il Real Madrid e il Barcellona, il City e il Bayern) e però da far coincidere con le esigenze tecnico-tattiche di ognuna: ma, a prescindere, c’è un progetto che va avanti e ipotesi da considerare. 
IL SUD AMERICA – Astori è il difensore individuato in tempi non sospetti: resta in pole; Hernanes è la tentazione condizionata agli interessi e alla volontà della Lazio (e del calciatore), Fernando (21) del Gremio un ponte lanciato sul futuro (e però a rischio «collisione» con Radosevic, arrivato a gennaio con credenziali di assoluto rilievo); Fernandinho (28) un colpo di teatro; Dzeko (27) l’aspirazione elevatissima (per altezza, per contratto). Verranno settimane di fuoco (autentico) e ci saranno verità al momento indecifrabili: il Vasco è quasi obbligato a cedere Dedè (25), che il Napoli è andato a seguire di persona e più volte. Ma in Brasile c’è tanto materiale umano di assoluto livello: Wellington Nem (21) ha le sembianze di Lavezzi, una rapidità impressionate, un profilo che rientrà perfettamente nella logica del Napoli. Ma prima c’è Milan-Napoli e poi la Champions da conquistare e poi da leggere in quel pallone di cuoio che per ora offre soltanto indizi e qualche indicazione. E’ il gioco delle ombre: che ci sono, eh! 
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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