De Laurentiis di ritorno da Los Angeles trova un club smarrito nei grigiori del suo più cupo inverno. L’agenda 2014 indica tre scadenze delicate. Venerdì chiude il mercato, Bigon è segnalato sempre in volo nei cieli d’Europa, per Capoue ma anche per altri. Se non viaggia al solo scopo di raccogliere punti per la tessera Mille Miglia, qualche giocatore dovrà pur prendere o cedere. C’è poi la convenzione per il San Paolo: termina ora dopo cinque anni di progetti e liti su dare e avere, l’accordo è più complicato, sono accesi i fari della Corte dei conti. Indispensabile per l’iscrizione a campionato e coppe. Il presidente dovrà infine riprendere i contatti con il Comune per la concessione del San Paolo. Il sindaco de Magistris ha promesso un annuncio proprio sul San Paolo. Non sarà la vendita diretta a De Laurentiis, come il Napoli ha più volte chiesto minacciando anche di costruire uno stadio tutto suo a Caserta dallo scorso 2 gennaio. È una soluzione inapplicabile. Non c’è una sola norma che possa evitare una “gara europea di evidenza pubblica”. Né la nuova legge sugli stadi conferma promesse e benefici.Attuale è il modello Udine per celerità e rispetto delle norme. Prevede la concessione per 99 anni del “diritto di superficie”. Può ottenerla una società con requisiti e precedenti nel settore dell’edilizia sportiva in tandem «con il club più importante della città». Il Comune avrebbe già avviato un piano di fattibilità, in questo caso seguirà il bando. Rispettando le procedure, bisogna attendere l’autunno per il cantiere. Il sindaco di Udine, il matematico Furio Honsel, offre ai club italiani un modello di rapidità e trasparenza. Ha chiesto la valutazione all’Agenzia del territorio: 22,5 milioni. Dopo ogni fase, subito conferenza dei servizi e atti alla Corte dei conti. Il cantiere è ormai aperto, un successo per l’Udinese. A Napoli la cifra potrebbe sfiorare i 50 milioni. Spunta qualche nome. Il gruppo Abate (Torrette di Mercogliano, Avellino) sembra interessato. Massimo Abate ha conosciuto De Laurentiis allo stadio: fu presentato da Maurizio Iapicca, parlamentare di Forza Italia fino al 2008. Per ora è stato solo firmato l’accordo per un programma tv. Candidato sicuro è il Gruppo Astaldi, presente già nella “manifestazione di interesse” dell’anno scorso, chiusa senza esito. Con Dario Boldoni, ingegnere ed ex vicepresidente del Napoli, Astaldi dovrebbe presto acquisire il “diritto di superficie” per il Palazzetto del basket. Ha buoni rapporti con la Federcalcio. Stadio e centro sportivo di proprietà: questi i consigli pressanti di Benitez, turbato dal doppio pareggio. Vuol dare anche lui un senso alla sua nuova missione italiana. Con il Chievo è apparso stanco: cambi in ritardo, soggezione tattica, squadra non motivata e giocatori a disagio. Maggio di nuovo tra i peggiori, Callejon logoro, Hamsik enigmatico, Jorginho da inserire. Fa riflettere la difesa: possibile che il vivaio non fornisca un ricambio migliore di Reveillere? Rinviare il progetto di un centro giovanile, con un manager esperto come Benitez a Napoli, sarebbe l’ennesima opportunità fallita.
Fonte: La Repubblica
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