Nella sua sconfinata fantasia il Napoli insegue sempre Icardi. Colleziona della signora Wanda Nara gli indecifrabili tweet, ambigui come i sospiri delle damigelle d’un tempo: verrà o non verrà con il marito, si domanda De Laurentiis, l’ultimo a credere nell’affare più contorto del secolo. Nella sua malinconica concretezza, costretto a fissare la realtà, Sarri incontra invece un attaccante, forse è quello giusto, Arkadiusz Milik che nel secondo tempo dà un senso alla vittoria di Berlino. La terza nella terza amichevole con club stranieri, 11 gol fatti ed uno preso, l’ultima prova per il campionato. Ci siamo, mancano otto giorni all’esordio di Pescara, ed il Napoli si scopre carico di dubbi. Archiviato il primo tempo con l’Hertha, squadra appena bocciata nei preliminari di Europa League, il Napoli nella ripresa infila Mertens e due acquisti. Aumentano così il ritmo, il volume del gioco ed il divario con con i ruvidi tedeschi. Per un allenatore è una fortuna avere dei dubbi, adesso forse Sarri ne ha troppi. Le sue decisioni diventano molto delicate. Gli tocca smontare la squadra del secondo posto? Gabbiadini dopo i 4 gol al Monaco era atteso al test forse decisivo per il mercato e la sua carriera. Aveva recuperato credibilità non solo per le reti segnate, anche per la lucida partecipazione al gioco. Ieri è apparso di nuovo isolato. Un attaccante di valore sicuro che non sempre mostra, ma che tiene per sé, uno che porta a spasso per il campo la sua fatica di vivere. Sarri che farà? Lo emargina subito, rischiando di schiacciarne il già esile morale e la quotazione di mercato? Lo conferma a Pescara, come ultima chiamata? In un altro periodo della stagione, la soluzione sarebbe solo una: titolare Milik, dopo averlo visto a Berlino nella ripresa. Ha carattere, non soffre il complesso di Higuain. Tiene il campo con antenne dritte e testa alta, osserva i movimenti dei compagni, di quanto gli accade intorno nulla gli sfugge: è pronto per lanciarsi a rete battendo di destro, umilia la già scomposta difesa dell’Hertha; è statuario quando raccoglie da Hamsik e di sinistro, il suo piede, offre un assist corto e filtrante per mandare in gol Mertens. Splendido triangolo. Già, Mertens: nel confronto a distanza con Insigne dimostra la sua migliore concentrazione e forma. Ha già il suo rapido trotto, tenace anche nei rientri. Insigne, forse sotto stress per l’ambiziosa vertenza economica, si fa notare per l’autorevole barba da predicatore, anche per i passaggi sbagliati ed un tiraccio impreciso. C’è poi Zielinski. Si propone anche lui. Meno solido ma più elegante di Allan si distingue sul centro-destra, versante che vede Hysaj già al massimo, ecco uno che non smette mai di stupire, più avanti migliora Callejon, lanciato da Valdifiori con un bel lancio verticale verso il secondo gol del Napoli. Non si ricorda altro di Valdifiori, oscurato da Hamisk sempre al centro del gioco, continuo per inventiva e distribuzione. Direzione e primo gol, promette molto. A Pescara non gioca lo squalificato Jorginho. Può avere Sarri l’ennesimo dilemma: inserire subito nella mediana a tre Zielinski, tra Allan e Hamisk. Bisogna decidere, presto. Solo per la società, immersa nel mercato infinito, il tempo è valore relativo. Signora Nara, che scrive oggi?
Fonte: Antonio Corbo per “Repubblica”
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